MILANO – Parte bene Piazza Affari poi tira il freno mentre le altre Borse europee appaiono su di giri nell’ultima seduta di un mese da dimenticare per le piazze finanziarie mondiali, che verrà ricordato come il peggiore degli ultimi 6 anni. Parigi (+2,31%) è la migliore seguita da Londra (+1,6%), Francoforte (+1,4%) e Madrid (+1,25%), mentre Milano (+0,2%) sta progressivamente erodendo i rialzi dell’apertura.
Spread a 305
Lo spread in crescita a 305,2 punti frena i bancari Carige (-4%) Intesa (-1,6%), mentre appaiono più caute Unicredit (-0,41%) e Bper (-0,18%).
In controtendenza Banco Bpm (+0,88%). A Madrid corre Santander (+3,2%) dopo i conti trimestrali, diffusi a Londra da Standard Chartered (+4,2%). Vento in poppa anche per Bankia (+3,38%), che li ha diffusi due giorni fa. In campo automobilistico contrastate Fca (-3%), all’indomani della trimestrale e dopo il taglio della raccomandazione di Mediobanca, e Volkswagen (+3,2%), fresca anch’essa di conti (+3,26%). In luce Valeo (+6%), sotto pressione Nokian (-12,88%), dopo la trimestrale deludente per gli analisti.
Istat: inflazione a ottobre sale a 1,6%
L’indice dei prezzi al consumo Nic a ottobre registra una variazione nulla su base mensile e un aumento dell’1,6% su base annua. Lo rileva l’Istat (dati provvisori). L’Istat sottolinea che si registra una ripresa dell’inflazione sull’anno (era all’1,4% a settembre) che si deve principalmente all’impennata dei prezzi dei beni energetici regolamentati (a +9,3%, top dal 2012) e all’accelerazione dei prezzi dei servizi vari. L’Ipca segna +0,2% sul mese e +1,7% sull’anno. L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.
Beni alimentari
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il carrello della spesa) rallentano a ottobre dal +1,5% di settembre all’1%. L’aumento congiunturale è dello 0,2%. I prezzi dei beni ad alta frequenza d’acquisto passano dal +2,3% al +2,1% con una crescita più sostenuta di quella dell’indice generale (+1,6% a ottobre su base annua) dovuta soprattutto ai beni energetici non regolamentati.