MILANO – E’ arrivata la decisione del Giudice Sportivo sull’espulsione di Gonzalo Higuain durante Milan-Juventus di domenica sera. L’argentino è stato di fatto graziato, venendo squalificato soltanto per le prossime due gare di campionato.
Salterà le sfide contro Lazio e Parma
Il rosso diretto da parte dell’arbitro Mazzoleni ha fatto meno danni di quanto si pronosticava alla vigilia. Il Milan dovrà rinunciare al suo attaccante ‘solo’ per le prossime due gare di campionato. I rossoneri dovranno fare a meno di lui nelle sfide dopo la sosta per le nazionali contro la Lazio all’Olimpico (il 25 novembre alle 18) e nel match interno del 2 dicembre contro il Parma. Mano leggera del Giudice Sportivo nonostante nel comunicato si parli di “condotta gravemente irriguardosa nei confronti del Direttore di gara” e di aver “reiterato platealmente le proteste al momento dell’allontanamento dal terreno di giuoco”. Il Milan ha comunque annunciato il ricorso per tentare di attenuare la squalifica.
Il precedente: perse la testa già nel 2016
Nel curriculum del Pipita c’è già un precedente del genere, quando giocava con la maglia azzurra del Napoli. Quella volta si giocava al ‘Friuli’ di Udine ed i partenopei rimasero in dieci dopo il rosso per proteste ad Higuain. In quel caso la sentenza fu anche più pesante, con ben 4 giornate di squalifica comminate all’argentino, divenute poi 3 dopo il ricorso presentato dal club napoletano. Dopo il 3-1 di quella gara il Napoli finì a -6 dalla Juventus e nelle giornate di squalifica dell’argentino arrivò anche una sconfitta per 2-0 contro l’Inter che complicò i piani azzurri.
Anche Salvini attacca il Pipita
Tra i vari contestatori del comportamento di Higuain nel corso di Milan-Juventus, anche un tifoso rossonero eccellente. Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che già a caldo aveva commentato: “Ero a San Siro con mio figlio e mi sono vergognato per il comportamento indegno del nostro centravanti. Spero in una squalifica lunga, anche contro i miei interessi da milanista”. Il ministro ha poi rincarato la dose dopo le decisioni del Giudice Sportivo: “Due giornate sono poche, mentre ci sono 300 arbitri aggrediti in un anno sui campi dilettantistici di tutta Italia, un professionista come lui non può andare faccia a faccia con l’arbitro come è successo domenica”.