Milano – Non solo informazioni sui social. Matteo Salvini ha scelto anche un metodo più tradizionale per comunicare e per tenere “aperto il dialogo con il territorio”.
Il vicepremier e ministro dell’Interno ha scritto quattro lettere diverse ad altrettanti quotidiani locali lombardi per spiegare le misure prese dal governo e l’impatto che avranno sui diversi territori della Lombardia.
A ricevere le missive sono state le redazioni della Provincia di Como, del Giornale di Brescia, della Provincia di Cremona e dell’Eco di Bergamo.
I quattro storici quotidiani lombardi pubblicano pubblicano oggi in prima pagina gli interventi del vicepremier con i provvedimenti generali e poi locali, dedicati a ciascuna delle quattro province di riferimento dei giornali.
L’obiettivo di Salvini, che per l’occasione rispolvera la sua prosa fluida da giornalista, è quello di “mantenere un contatto costante con il territorio” e spiegare come ha dato “immediata concretezza agli impegni assunti in campagna elettorale“.
“La pensiamo diversamente”, scrive Salvini nella lettera inviata all’Eco di Bergamo e alla Provincia di Como, ma a tutti assicura di “non aver sottovalutato i dibattiti locali degli ultimi mesi” e di aver “preso nota”.
Misure sull’immigrazione e potenziamento degli organici delle forze dell’ordine
Salvini ricorda l’impatto che avrà il decreto legge Sicurezza sulle singole comunità e poi segnala le principali novità della manovra e i prossimi obiettivi del governo.
“In sintesi, vogliamo passare dalle parole ai fatti – conclude Salvini che assicura che – il dialogo col territorio e gli amministratori sarà sempre aperto“.
Non tutti i quotidiani si sono limitati a pubblicare la lettera del ministro
L’Eco di Bergamo in prima pagina, alla missiva del leader della Lega ha affiancato una dura replica del direttore Alberto Ceresoli, che ha ricordato come a scrivere al giornale non sia stato “solo” il ministro dell’Interno, ma il leader della forza politica oggi maggioritaria in Italia.
Il direttore ha sottolineato come i rappresentati locali eletti nelle diverse istituzioni, da Bergamo a Roma, passando per Milano “non li sento e non li vedo, se non in rarissime occasioni”. E per questo “mi dispiace – aggiunge – che alcuni di loro si sentano quotidianamente in diritto di criticare, via social, e non sempre con mano leggera, quanto scrive il giornale”.
Il direttore Cerisoli spiega come L’Eco di Bergamo e la Lega abbiano “un concetto un po’ diverso di dialogo. Per noi – precisa – è sempre bidirezionale, teso, in termini politici, a favorire la crescita della persona nel suo complesso e lo sviluppo del benessere sociale della collettività…”.