VIENNA (LaPresse/AFP) – I membri dell’Opec e altre dieci nazioni produttrici di petrolio hanno concordato un taglio dell’output da 1,2 milioni di barili al giorno nel tentativo di far salire i prezzi sul mercato. Al termine di una due giorni di colloqui nella sede di Vienna dell’organizzazione, i ministri dell’Energia hanno raggiunto un accordo che ha effetto dal 1° gennaio, ma il cui annuncio ha già iniziato a produrre effetti, col prezzo del Brent che dopo la notizia è salito del 5%.
Petrolio, sì a un taglio da 1,2 milioni di barili
“Taglieremo 1,2 milioni di barili al giorno in totale”, ha dichiarato ai giornalisti il ministro iracheno del petrolio, Thamer Abbas al-Ghadhban. Una cifra che rappresenta poco più dell’1% dell’output globale. E che comprenderà quindi una riduzione di 800mila barili da parte dei 14 membri Opec e di 400mila da parte dei 10 partner non presenti nel cartello, Russia inclusa.
Accordo tra Opec e partner, fuori l’Iran
Non rientra invece nell’accordo l’Iran, che aveva chiesto un’esenzione da eventuali riduzioni della produzione che tenesse conto degli effetti delle sanzioni statunitensi sul suo settore energetico. E arriva la conferma. “Ufficialmente l’Iran è esentato da questa risoluzione”. Lo ha confermato infatti il ministro del petrolio degli Emirati Arabi Uniti, Bijan Namdar Zanganeh.