TORINO – Sono accorsi in più di 20mila al grido “C’eravamo, ci siamo, e ci saremo”. Uno slogan certo, ma non solo, piuttosto la testimonianza vera della storia dei ‘No Tav’. Erano attesi in tanti, ne sono stati forse molti di più. Per far sentire la propria voce dopo essere stati accusati di essere poco informati anche sulla vicenda da cui di fatto prendono il nome.
La manifestazione
E’ partito poco prima delle 14.30 il corteo nel capoluogo piemontese con i partecipanti, tantissimi, che si sono ritrovati in piazza Statuto. Accanto a loro anche uno sparuto gruppo di ‘gilet jaune’ provenienti dalla valle francese della Maurienne.
“Questo progetto – ha spiegato Jeanluc di Montricher Albanne – è uno spreco di soldi che potrebbero essere spesi diversamente se solo si sfruttasse la vecchia Torino-Lione. Intanto a Villarodin, dove si stanno scavando i 9 chilometri dell’ultima galleria preparatoria, gli abitanti non hanno più l’acqua”.
Presenti i sindaci dei Comuni della Val di Susa coinvolti nell’enorme progetto oltre al vicesindaco di Torino Guido Montanari e altri esponenti politici rappresentanti delle diverse amministrazioni. Alberto Perino, uno dei leader storici del movimento ‘No Tav’ ha voluto chiarire alcuni aspetti della manifestazione: “Tutti coloro che oggi stanno sfilando sanno cosa è il Tav.
Sono 30 anni che facciamo manifestazioni, in tutto questo tempo abbiamo preso botte, avuto condanne, qualcuno di noi è finito in galera ma siamo ancora qui”.
Presente l’assessore all’ambiente del capoluogo piemontese
C’era anche l’assessore all’ambiente del Comune di Torino Alberto Unia a sfilare per il ‘no’. Ha voluto essere presente a titolo personale per far sentire il suo dissenso: “Scendiamo in piazza – ha detto – perché siamo assolutamente no Tav come scritto in nostro programma elettorale quindi era giusto farlo. Gli aspetti positivi dell’opera – ha concluso – si riversano solo su poche persone mentre per i cittadini non portano alcuno sviluppo”.