Roma (LaPresse) – “Alla fine il Parlamento è sovrano e decide liberamente. E non è vero che non ascolto le opinioni altrui; lo slittamento dell’entrata in vigore al 2020 l’ho proposto io dopo aver incontrato gli avvocati, che sono sempre stati contrari, e i magistrati che inizialmente erano favorevoli ma poi hanno mostrato perplessità”. Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, intervistato sul Corriere della Sera a proposito del nodo prescrizione.
“L’importante è che sia stato trovato l’accordo politico con la Lega, e io già stamani (ieri, ndr) ho incontrato la collega Bongiorno per cominciare a parlare di come modificare il processo penale, dopo gli stanziamenti e la previsione di 600 magistrati in più negli organici. Non sarà uno stravolgimento, vogliamo individuare ed eliminare i tempi morti nelle diverse fasi, e per farlo ascolterò ancora avvocati e magistrati. Non abbiamo ancora cominciato a scriverla – ha aggiunto – La maggioranza s’è dimostrata compatta su una battaglia di legalità e onestà che siamo riusciti a condurre in porto prima del previsto. Anche il Greco, il gruppo di controllo sulla corruzione del Consiglio d’Europa, ha detto che si tratta di un passo avanti importantissimo”.
“Battisti? Non c’è nessuna gara. Oggi abbiamo avuto il riconoscimento della bontà del lavoro che il ministero della Giustizia porta avanti da anni. Non solo quello guidato da me. La decisione di queste ore accoglie le nostre richieste, ma è una fase in cui bisogna essere cauti e aspettare l’esito di una vicenda che si trascina da troppo tempo. Poi ognuno è libero di manifestare come preferisce i propri stati d’animo”, conclude.