RIAD – Non si spengono le tensioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita. Riad oggi ha infatti respinto la mozione approvata giovedì dal Senato americano. Washington all’unanimità ha incolpato il principe ereditario saudita, Mohammed Bin Salman, per la morte del giornalista Jamal Khashoggi. Un decisione che l’Arabia Saudita non ha preso per niente bene. Riad ritiene anzi che questa mozione rappresenti una indebita ingerenza negli affari interni di un Paese.
Per l’Arabia Saudita la mozione è un’interferenza negli affari interni del Regno
In un comunicato, il ministero degli Esteri saudita ha definito la mozione come una “interferenza” che si basa su “affermazioni e accuse infondate“. Nel testo si afferma che la mozione del Senato americano “contiene interferenze vistose negli affari interni del Regno, mettendo a rischio il ruolo regionale e internazionale del Regno“. L’Arabia Saudita “respinge categoricamente qualsiasi interferenza nei suoi affari interni e tutte le accuse che, in qualsiasi modo, mancano di rispetto alla sua leadership“. Il comunicato è stato rilanciato dall’agenzia di stampa Spa.
Secondo la monarchia saudita la posizione presa dal Senato Usa manda un “messaggio sbagliato a tutti quelli che vogliono causare una disputa nelle relazioni tra Arabia Saudita e Usa“. Riad, conclude il ministero degli esteri saudita, “spera di non essere trascinato in alcun dibattito politico interno negli Usa, per evitare impatti negativi significativi su questa importante relazione strategica”
Tensioni anche per la guerra nello Yemen
Oltre al caso del giornalista assassinato, c’è un’altro tema spinoso che alimenta gli attriti diplomatici tra i due Paesi. Si tratta della guerra nello Yemen. Giovedì scorso il Senato americano ha infatti approvato anche una mozione per ritirare le truppe americane dallo Yemen. Washington vuole dunque mettere la parola fine alla sua partecipazione al conflitto nel paese, dove una coalizione militare araba guidata da Riad è in guerra con i miliziani sciiti Houthi.