ROMA – Al Senato il testo della Manovra arriverà alle 14. Sei ore dopo si passerà al voto, probabilmente con la ‘fiducia’, per blindarla e vincolare chi non è convinto dell’intesa raggiunta tra il Governo e la Commissione Europea.
“Zona Cesarini”
Il perché dello slittamento (sarebbe dovuta essere approvata ieri) non è stato chiarito: “Siamo al rush finale. Un negoziato dipende dalle parti, non solo da noi. Ci rendiamo conto che siamo in zona Cesarini – ha spiegato ieri pomeriggio Giuseppe Conte. – Ma nella giornata di domani (oggi) auspico possa essere approvata la manovra al Senato”.
“Si è fatto dettare la manovra ma non sa scrivere”, ha commentato il capogruppo del Partito Democratico. “Sono giorni che siamo qua, che aspettiamo. Ci prendono in giro”.
Le tappe del voto
Il maxi-emendamento che contiene la manovra al vaglio di Palazzo Madama sarà sostanzialmente diverso rispetto a quello già approvato lo scorso 7 dicembre dalla Camera. Le indicazioni dell’Europa hanno costretto l’Italia a ridurre il deficit/pil dal 2,4% al 2%.
Superato lo scoglio in Senato, i deputati avranno due giorni per approvare il documento: voteranno il 27e il 28