ROMA – Dal Quirinale il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella agli italiani in occasione della fine del 2018 e l’inizio dell’anno nuovo. “Anche nel tempo dei social, questo non è un rito formale. E’ un appuntamento sempre attuale e per me graditissimo”. “Dobbiamo continuare a sentirci comunità, condividere valori, prospettive, doveri. Pensarsi in un futuro comune da costruire insieme. Essere comunità vuol dire essere rispettosi gli uni degli altri e di rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza che creano ostilità e timore. Retorica dei buoni sentimenti e necessità di pensare prima alla sicurezza? Certo, la sicurezza è condizione fondamentale, ma parte dal rispetto delle regole del vivere comune. In alcune aree del Paese la criminalità organizzata si fa sentire, così come in alcune periferie degradate. Non possono esserci aree franche. La vera sicurezza si costruisce garantendo i valori positivi della comunità. Sicurezza è anche lavoro, opportunità per i giovani, serenità per i pensionati dopo una vita di lavoro. Questo si raggiunge più facilmente evitando i conflitti”.
Parola chiave comunità e la stoccata agli ultrà
I sogni e valori non sono importanti solo per i bambini. Non dobbiamo avere timore di manifestare buoni sentimenti che rendono migliore la nostra società. Il nostro Paese è pieno di solidarietà. Ricordo i volontari, le realtà del terzo settore. Sono attività che aiutano a ricucire il clima positivo nel Paese. Sono realtà che vanno sostenute dalle istituzioni, vanno evitate tasse sulla bontà. Il modello di vita dell’Italia non sarà mai quello degli ultrà degli stadi di calcio, alimentano odio settario, teppismo. Sono fenomeni che i pubblici poteri e le società di calcio hanno il dovere di debellare. Lo sport è un’altra cosa.
I problemi dell’Italia
Pensare a un’esistenza più serena non vuol dire evitare di guardare alle difficoltà. Per essere all’altezza del compito dobbiamo affrontare i problemi con parole di verità, senza nasconderci errori e approssimazione. La mancanza di lavoro è a livelli intollerabili, il debito pubblico pone una pesante ipoteca sul futuro dei giovani, il nostro sistema produttivo è in affanno. Le infrastrutture sono carenti. Dobbiamo avere fiducia in un cammino positivo, ma non ci sono ricette miracolistiche. Serve un lavoro approfondito, che richiede competenza e che costa fatica e impegno. Traguardi consistenti sono stati raggiunti del tempo, frutto dell’ingegno di generazioni che ci hanno preceduto. Basti pensare al servizio sanitario nazionale, un vanto per il sistema italia.
La polemica sulla legge di Bilancio
Ieri sera ho firmato la legge di Bilancio. Aver scongiurato la procedura di infrazione dell’Europa è un elemento che rafforza la fiducia. La grande compressione dell’esame parlamentare e la mancanza di un opportuno confronto con le parti sociali richiedono un dialogo serio sul contenuto della manovra. Mi auguro che i gruppi politici lo facciano e che nel futuro garantiscano un confronto più adeguato.
L’Europa
La morte di Antonio Megalizzi segna l’Italia. In Europa dobbiamo essere protagonisti. Quest’anno si vota per il Parlamento europeo, uno dei più grandi esercizi democratici al mondo. Mi auguro che la campagna elettorale si svolga con serenità e sia l’occasione di un serio confronto sul futuro dell’Europa. Sono rimasto colpito da un episodio di cronaca: una signora di 90 anni, sentendosi sola a Natale, ha chiamato i carabinieri. E loro ci sono andati. Alla signora Anna e a tutti coloro che si sentono in solitudine voglio esprimere un saluto affettuoso.
Buon anno agli italiani all’estero, agli immigrati, a Papa Francesco. A tutti voi, auguri di buon anno.