Reddito di cittadinanza e quota cento dal primo aprile. Nel decreto c’è la mossa anti-Boeri

Il Governo ha messo mano anche a Inps e Inail

ROMA – Ventisette articoli per trasformare in realtà le ‘misure bandiera’ del governo penta-leghista. ‘Reddito di cittadinanza’ e ‘quota cento’ si faranno ed entreranno in vigore da aprile.

Con la nuova bozza del decreto legge l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha stabilito che a ricevere il reddito di cittadinanza potranno essere anche gli stranieri, ma dovranno dimostrare di risiedere in Italia da almeno 10 anni.

Modificati anche i tempi della ‘terza offerta’. Chi non ha un’occupazione e riceve il sussudio, dovrà accettare la proposta di lavoro (alla ‘terza chiama’) senza tener conto dei limiti territoriali. Se l’occasione occupazionale c’è a Trieste e il cittadino abita a Bari, per evitare di rinunciare ‘per sempre’ al reddito dovrà fare i bagli e andare al nord.

Chi beneficerà del reddito di cittadinanza ed è single potrà usare la carta Rdc che gli fornirà lo Stato per prelevare soltanto 100 euro in contanti al mese.

Stando alle prime stime saranno 1,4 milioni di famiglie ad incassarlo.

Il governo ha messo mano anche alle strutture di Inps e Inail. I due enti non avranno più presidenti ‘monocratici’ ma torneranno in auge i consigli di amministrazione. Da alcuni è stata vista una sorta di mossa anti-Boer. Il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale (il suo mandato scadrà a febbraio) in più occasioni ha criticato apertamente le riforme giallo-verdi.

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