PARIGI – La calma è durata poco. L’ottavo sabato di manifestazione dei gilet gialli, iniziata a novembre contro il caro benzina, ha innescato nuovi scontri tra dimostranti e forze dell’ordine.
Circa 4mila le persone che si sono radunate sugli Champs Elysee. Complessivamente oltre 25mila i cittadini scesi in strada in tutta la Francia.
La guerriglia ha preso piede quando il corteo ha tentato di superare il blocco fissato al ponte Leopold-Sedar-Senghor per attraversare la Senna per raggiungere l’Assemblea nazionale (clicca qui per leggere). Per fermarlo è intervenuta la polizia: poi gli scontri.
Gas lacrimogeni e ‘flash ball’ sarebbero stati sparati dagli agenti contro la folla.
I focolai della protesta si sono accesi anche a Beauvais, al nord di Parigi, a Saint-Malo e a Montpellier, nella Francia meridionale. A Lione è stata bloccata l’autostrada. Diversi i feriti tra i manifestanti.
E’ la prima protesta del 2019 (clicca qui per leggere). Le concessioni fatte da Macron a quanto pare non sono servite a mitigare l’anima dei manifestanti.
I punti sensibili della città frequentati soprattutto dai turisti sono presidiati dalle forze dell’ordine. Alcuni visitatori sono rimasti bloccati nel Museo d’Orsay per diversi minuti: per lasciare la struttura sono stati costretti ad uscire da una porta laterale.
I gilet gialli hanno sfondato con una scavatrice anche la porta del ministero dei rapporti con il Parlamento. Lo stabile, dove hanno sede gli uffici di Benjaming Griveaux, portavoce del Governo, è stato evacuato. Ad assalire il dicastero sono stati circa 15 manifestanti, alcuni vestiti con i canonici smanicati gialli, altri completamente di nero.