ROMA – Dai migranti al quorum: cambia, per pochi minuti, il tema di scontro nel governo. Cinque Stelle e Lega mostrano posizioni diverse anche sul referendum propositivo. Introdurre la possibilità di consultare i cittadini non soltanto per abrogare leggi, ma anche per presentarle è un pallino dei grillini e rappresenta il primo passo della riforma costituzionale voluta dai penta-leghisti.
La posizione di Salvini
Matteo Salvini ha messo le mani avanti: bene il referendum propositivo, ha dichiarato al Tg3, apprezzando la ‘ventata’ Svizzera che dovrebbe giungere in Italia, ma “il quorum è necessario, altrimenti – ha chiarito il ministro dell’Interno – si alzano in dieci la mattina e decidono cosa fare”.
Fraccaro e il quorum zero
Riccardo Fraccaro è stato netto: “Condivido con Salvini l’idea che la Svizzera sia un modello e che i cittadini vadano coinvolti sempre di più nei processi decisionali. A tal propositivo va ricordato che in Svizzera c’è il quorum zero e che anche il contratto di Governo prevede espressamente di cancellare il quorum, proprio per incentivare la partecipazione attiva. Detto questo, sulle riforme costituzionali la centralità spetta al Parlamento e non al Governo. Saranno quindi le Camere, non il ministro Salvini né il ministro Fraccaro, a deliberare in merito al quorum per il referendum propositivo, con la consapevolezza che le riforme richiedono quanto meno il tentativo di costruire il maggior consenso possibile e di ascoltare tutti, soprattutto le opposizioni”.
La riforma arriverà a Montecitorio fra 10 giorni. Ed entro domani potranno essere presentati gli emendamenti.
La Casellati spalleggia Salvini
Come Salvini a ritenere necessaria la presenza del quorum c’è anche Elisabetta Alberti Casellati: “Senza – ha dichiarato il presidente del Senato al Corriere della Sera – con la concorrenza tra proposte delle camere e proposte d’iniziativa popolare, mi sembra possa mettere in discussione il futuro della stessa democrazia rappresentativa”.
Tagli ai parlamentari
Se il referendum divide, i tagli agli stipendi dei parlamentari, invece, uniscono. O almeno dovrebbero, fatta eccezione per qualche scontento del Carroccio. Savlini, infatti, si è detto pronto a dare una sforbiciata alle spettanze di deputati e senatori incassando il plauso
I migranti e le ong
Ad impegnare il capo del Carroccio c’è soprattutto la questione migranti. “Quanti migranti accogliamo? – si è chiesto il ministro in una diretta Facebook – Zero, abbiamo già dato”.
Far sbarcare le due navi onlus per il numero uno de Viminale significherebbe alimentare il traffico di esseri umani. “I porti italiani sono, erano e saranno chiusi. Grazie a questo traffico – ha aggiunto Salvini – gli scafisti comprano armi e droga e io non sarò loro complice”.