Dl sicurezza, Casellati bacchetta i sindaci. Emilia Romagna verso la Consulta

Sul decreto, il leader della Lega e quello del M5S, Luigi Di Maio, parlano la stessa lingua

Forza Italia (Go Italy) senator Maria Elisabetta Alberti Casellati addresses senators after being elected Senate President during the second session at the Senate in Rome on March 24, 2018, following the March 4 vote. Italy's deadlocked parliament reconvenes on March 23, 2018, with a battle for the positions of speaker in each house laying the ground for a future fight over who will lead a new government.The newly-elected lower house Chamber of Deputies and upper house Senate will begin the process of electing their new speakers after parliament opens. / AFP PHOTO / Andreas SOLARO

ROMA – Una bacchettata sulle mani dei primi cittadini che si dicono pronti a non applicare il decreto sicurezza. Il ruolo di ‘maestra’ spetta al presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati. “Se i sindaci si mettessero a non rispettare le leggi, passerebbe un messaggio devastante per le istituzioni e i cittadini. Sarebbe l’anarchia”, dice a chiare lettere la seconda carica dello Stato.

Toscana ed Emilia Romagna alla Consulta

Per chi dissente, la via maestra resta una soltanto: il ricorso alla Corte Costituzionale. “Quando si contesta una norma ci sono forme e sedi appropriate”, dichiara infatti Casellati facendo riferimento alla Consulta e alla sua “assoluta e insindacabile autonomia”. E proprio questo è il passo annunciato dal governatore della Toscana, Enrico Rossi. A lui potrebbe unirsi presto anche l’Emilia Romagna, guidata dalla Giunta di centrosinistra di Stefano Bonaccini.

“Come Regione – spiega la vicepresidente Elisabetta Gualmininon abbiamo competenze dirette sulla gestione dell’accoglienza, ma le abbiamo certamente sul sistema sanitario e se a una persona viene negato l’accesso ai servizi sanitari di base come causa della mancata iscrizione all’anagrafe è chiaro che si tratta di un problema e di una violazione dei diritti fondamentali. Dunque non escludiamo di fare ricorso”.

Il punto di vista del vicepremier Salvini

Parole che fanno il solletico al ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Il governatore della Toscana non pensa ai toscani che aspettano una casa popolare? Il sindaco di Napoli non si occupa delle migliaia di napoletani che non hanno nemmeno una casa, un posto in ospedale, se non in mezzo alle formiche? Ma non si vergognano?”, dice facendo riferimento a due fra i principali ‘capi bastone’ della protesta, Enrico Rossi e Luigi De Magistris.

Dl Sicurezza, accordo tra Di Maio e Salvini

Sul decreto il leader della Lega e quello del M5S, Luigi Di Maio, parlano la stessa lingua: “Fare campagna elettorale per sentirsi di sinistra sul decreto sicurezza sarà un boomerang – dice il capo politico dei pentastellati -. Rossi farà ricorso contro il decreto ma quando si fecero la legge Fornero e il Jobs Act non mosse un dito”.

(Lapresse/di Andrea Capello)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome