Milano – Intanto che Carige prepara il piano per uscire dalla crisi, la banca intenta un’azione di responsabilità per datti di immagine e patrimoniali per 138 milioni di euro complessivi contro l’ex presidente dell’istituto, Giovanni Berneschi, e l’ex presidente delle assicurazioni, Ferdinando Menconi, già sanzionati per malversazione nell’ambito di un processo penale sulla passata gestione dell’istituto ligure. Berneschi, tuttavia, è tutt’altro che domo. E sfida il ministro allo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, a fare come ha detto. E a promuovere una nuova commissione d’inchiesta sulle banche.
“Non vedo l’ora che Di Maio faccia una commissione d’inchiesta che vada a fondo sul serio, perché i gufi hanno nome e cognome. Penso che non possa essere definito io la causa di tutti i mali di Carige”, dice l’ex dominus di Carige ai microfoni della tv ligure Telenord. Berneschi rilascia persino voti sul management attuale. “I tre commissari – dichiara – sono persone serie, responsabili e di mestiere. Credo siano le persone più qualificate per risanare anche autonomamente la banca”. Carige chiede danni per le compravendite immobiliari truffa gestite dall’allora comparto assicurativo le cui plusvalenze sono state riciclate in Svizzera. Il timone di Berneschi ha portato la banca tra le cinque maggiori d’Italia, ma caricandola di sofferenze.
Decisione della Banca contro Berneschi
Nel frattempo continua il lavoro dei tre commissari, Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener. Che starebbero lavorando, secondo quanto emerge dai rumors, all’emissione di un bond senior da 1 miliardo con la garanzia statale. L’ombrello del Tesoro è possibile per il decreto del governo su cui il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, è previsto che riferisca alla Camera il prossimo 17 gennaio.
Dopo il commissariamento da parte della Bce e il decreto, Moody’s ha deciso collocare il rating di Banca Carige a lungo termine ‘Caa3’ sulle emissioni e ‘Caa1’ a lungo termine sui depositi sotto esame. L’agenzia internazionale di parla di “direzione incerta”. E afferma che il merito di credito di Carige può variare a seconda di come si concretizzeranno i possibili scenari. Ovvero “una vendita a partner più forte, una nazionalizzazione o un intervento normativo”.
Lorenzo Allegrini (AWE/LaPresse)