ROMA (Maria Elena Ribezzo – LaPresse) – Dl Sicurezza, la Cei rifiuta l’accostamento ai migranti: “Il problema non sono loro”. La Cei assolve e bastona il governo. Dopo l’appello del 20 dicembre, in cui i vescovi chiedevano di stralciare l’emendamento alla manovra sull’aggravio dell’Ires per gli enti no-profit, ora la conferenza episcopale plaude il passo indietro. Di contro, però, boccia il Dl Sicurezza. O meglio, boccia l’equazione mancanza di sicurezza-migranti, “come se il problema fossero loro”.
La decisione del governo di rivedere i parametri sulla tassazione per il no-profit “è una soddisfazione”, dice il segretario Stefano Russo, nella sua prima conferenza stampa. In chiusura del consiglio episcopale permanente. Per Russo la retromarcia dell’esecutivo “ha messo in evidenza quanto di bene fanno i volontari che agiscono per gli indigenti. L’Italia bella che si dà da fare e si spende”.
Cosa non funziona, nel clima generale, è il discorso sicurezza che “ci interessa molto”, afferma. Rifiutando l’accostamento del Dl Salvini con i migranti: “Mi sembra eccessivo, si esagera”.
Per i vescovi, il problema di chi fugge dalla fame e dalla guerra va molto oltre: è un vero dramma umanitario, dal quale la Chiesa si sente interpellata in modo inderogabile. E dovrebbero sentirsi interpellati tutti.
Il consiglio permanente continua a rifiutare parole e atteggiamenti di esclusione, che “considerano l’altro come un pericolo o una minaccia”, quando tante comunità, invece, offrono una risposta “generosa e nascosta”. Un fenomeno epocale davanti al quale i vescovi rilanciano l’impegno per sollecitare una risposta concreta ed equa da parte dell’Unione Europea. A patto – ed è una necessità – che l’accoglienza viaggi accanto all’integrazione.