MILANO – Giornata di gloria per le eroine azzurre delle nevi. Sofia Goggia e Dorothea Wierer portano in alto il tricolore infiammando con le loro imprese Garmisch e Anterselva. Risultati che hanno il sapore dell’antipasto, perché le fenomenali ragazze promettono di confermarsi protagoniste nelle gare delle prossime settimane. E’ un rientro da urlo quello della Goggia, che nel giorno del suo debutto nella Coppa del mondo di sci alpino conquista già il podio nel superG della pista tedesca.
Sofia Goggia e Dorothea Wierer portano in alto il tricolore
Il miglior modo per dimenticare l’infortunio al malleolo peroneale destro rimediato ad ottobre. 1:20.21 il crono della bergamasca preceduta, di appena 23 centesimi, solo dalla strepitosa Nicole Schmidhofer. Prestazione impeccabile quella della Goggia, capace di fare la differenza nella parte centrale: per lei, 23° podio in carriera e settimo in SuperG.
Il riscatto di Federica Brignone
Ma è ottimo anche il piazzamento di Federica Brignone, che dopo una piccola sbavatura iniziale, si riscatta nella parte più tecnica del tracciato chiudendo quarta, ad appena dieci centesimi dal podio, dove è salita la svizzera Lara Gut. C’è ancora azzurro nella top ten: dal nono all’undicesimo posto, si sono infatti classificate Marta Bassino, Francesca Marsaglia e Nadia Fanchini.
Le dichiarazioni di Sofia Goggia e i prossimi obiettivi
“Sono molto contenta”, il commento della Goggia a fine gara. “Avevo la gioia nel cuore di poter essere qui, di poter fare le prove e di poter correre indipendentemente da quello che sarebbe stato il risultato. Ma la condizione per provarci e per competere c’era: quindi se fosse arrivato qualcosa bene, se non fosse arrivato sarebbe stato comunque tutto da guadagnare”. “Ho sciato tranquilla – ha assicurato – non ho avuto la minima aspettativa e forse a volte è quello il segreto per essere libera di testa”.
“Ho pensato soltanto a linee perfette e ad appoggi solidi. Ci ho un attimo sperato, poi è arrivata la Schmidhofer con quell’1.73 e ha tenuto il vantaggio. Ma io ero già contenta di essere al cancelletto di partenza”. “Non ho pensato minimamente al risultato, ma solo a sciare bene e ad avere l’esterno sotto curva dopo curva. Ho fatto davvero così ed è stato bello tornare in Coppa del mondo. Dopo tre mesi di stop con tre giorni di velocità nelle gambe, fare una prestazione del genere è oro colato. Ma nasce – ha aggiunto l’azzurra – dalla consapevolezza di chi si è e da tutto quel lavoro fatto in questi mesi, anche se è stato un periodo davvero tosto”. E domani la discesa potrà regalare altre soddisfazioni all’Italia sulla Kandahar.
Dorothea Wierer trionfa nella gara di inseguimento
Dalla Germania ad Anterselva, dallo sci al biathlon, è ancora gloria per l’Italia con la vittoria di Dorothea Wierer nella gara di inseguimento. Nessuna italiana era mai riuscita a vincere sulla pista di casa: l’altoatesina, nata e cresciuta a pochi chilometri da qui, rompe il tabù trionfando per la prima volta nell’inseguimento nella sua carriera al termine di una prestazione straordinaria.
Anche Lisa Vittozzi sul podio
E sul podio sale anche l’altra azzurra Lisa Vittozzi: tra le due campionesse nostrane si è inserita la tedesca Laura Dahlmeier che ha negato all’Italia quella che sarebbe stata una doppietta da urlo. Ad Anterselva la Wierer ha confermato di essere al top della forma: come dimostra anche il quarto tempo sugli sci, davanti a una fondista come la Makarainen. L’altoatesina è partita ottava, ma con i distacchi ridotti maturati nelle sprint era conscia che nell’inseguimento la classifica poteva essere ribaltata. Come è effettivamente avvenuto. Ora la Wierer è al comando con 592 punti contro i 568 della Vittozzi.
Le speranze azzurre
Ma le gioie azzurre potrebbero non essere finite qui: domani è in programma la mass start e Anterselva è pronta a esultare ancora. “Questa vittoria vale sicuramente più di tutte”, il commento post-gara della leader della classifica. “Adesso non penso alla classifica generale anche perché non avrebbe senso, è importante restare concentrati, in una singola tappa possono succedere tante cose se non sei al 100%”.
“Quando sono entrata alla penultima salita con 14” secondi di vantaggio – ha raccontato – ho capito che non potevo perdere. Quando sono uscita dal poligono non ero sicura, perché loro erano in due e io da sola. Ho cercato di concentrarmi sul lavoro e non sul risultato. L’altitudine si è sentita, ma vale per tutti. Ora – ha aggiunto – mi godo questo momento, mi è scesa una lacrima quando sono entrata allo stadio, è una situazione nuova, non tutti gli atleti possono viverla. È la vittoria più bella della mia carriera”.
(LaPresse)