MILANO – Nel giorno in cui il ministro Danilo Toninelli resta impantanato nell’analisi costi-benefici sulla Tav, il vicepremier Matteo Salvini ufficializza la sua visita al cantiere di Chiomonte, in Valsusa, fissata per venerdì mattina. La maggioranza giallo-verde resta divisa sulla Torino-Lione e sceglie, ancora una volta, di prendere tempo. Slitta infatti a febbraio l’esame alla Camera delle mozioni presentate dall’opposizione in cui si chiede al governo di sbloccare i bandi di gara per i lavori del tunnel.
Il ministro Toninelli temporeggia, si attende il confronto con Francia e Ue
Come se non bastasse a scatenare l’ira di Pd, FdI e Forza Italia, Toninelli decide di stoppare l’audizione in commissione Trasporti del professor Marco Ponti, presidente della commissione che sta analizzando i fantomatici costi e benefici della Torino-Lione. La motivazione, spiegano dal Ministero, sta nella volontà di rispettare l’impegno preso dal titolare delle Infrastrutture “a condividere l’analisi del gruppo di lavoro” con Francia e Europa, “prima della sua pubblicazione”.
Il dialogo con il governo francese sulla realizzazione della Torino-Lione
Il “passaggio” con il governo transalpino, e con Bruxelles, dice Toninelli, dovrebbe avvenire “entro la prima metà di febbraio”. Smentendo così le indiscrezioni della stampa francese sull’invio del dossier alla collega Elisabeth Borne entro venerdì. Quando la ministra francese visiterà il cantiere di Saint-Martin-la-Porte, nella regione della Maurienne. Lo stesso giorno in cui il vicepremier Salvini ha annunciato il suo arrivo a Chiomonte.
Ufficialmente per portare la solidarietà del governo alle forze dell’ordine che presidiano il cantiere oggetto negli anni di proteste da parte del Movimento No Tav. Di fatto, per contrapporre all’indecisione grillina l’azione leghista che sulla Torino-Lione ha sempre espresso il suo favore.
Tav, le critiche di Pd e Forza Italia
“La maggioranza si nasconde e Salvini preferisce le passerelle invece di confrontarsi e dire la verità”, tuona dall’aula di Montecitorio il capogruppo Pd, Graziano Delrio. Protestando contro la scelta della capigruppo di calendarizzare l’esame nell’Aula della Camera delle mozioni sulla Tav alla seconda settimana di febbraio, in coda al decreto legge Carige e alla proposta di legge costituzionale in materia di referendum.
“Occorre sbloccare al più presto le opere” è l’appello delle opposizioni, perché “tutti devono sapere che il governo, se vuole, può sbloccare 2,5 miliardi di bandi in un secondo” e invece sta “giocando irresponsabilmente sulla pelle dei lavoratori e delle imprese”, rincara l’ex ministro dei Traporti. Mentre Forza Italia parla di una “scelta figlia del terrore arrogante pentastellato” e il capogruppo di FdI, Carlo Fidanza, addirittura di “farsa”.
La promessa del Mit
La promessa arriva dal Mit. Massima la disponibilità del dicastero a condividere con il Parlamento e a rendere pubblico il lavoro scientifico che contribuirà alle scelte politiche del Governo. Naturalmente, dopo averlo condiviso con Francia e Europa.
(LaPresse/di Valentina Innocente)