ROMA – “Oggi pomeriggio scenderemo in piazza per manifestare contro i nuovi provvedimenti del governo e da domani, 1° febbraio 2019, ci asterremo dalla raccolta per evitare l’aumento della ludopatia, tutelare i giocatori e le imprese dei gestori Awp e non abbiamo intenzione di demordere fino al raggiungimento degli obiettivi, che sono l’ingiusto esproprio da parte dei concessionari dei titoli autorizzatori e della ingiusta tassazione ormai arrivata al 70% ed è la più alta in assoluto di tutte le altre forme di gioco, fra l’altro molto più pericolose e con molta meno occupazione”. Lo ha detto Benedetto Palese annunciando la manifestazione di protesta in via Molise preceduta dalla conferenza stampa di oggi alle ore 14,30 presso la sala stampa della Camera dei Deputati.
“Pur di non effettuare prelievi fiscali nei confronti dei concessionari delle videolottery, è stata applicata una maxi tassazione su giocatori e imprese che gestiscono gli apparecchi di intrattenimento per locali pubblici provocandone di fatto la crisi e, quindi, la conseguente chiusura – ha aggiunto – lasciando il mercato libero alle multinazionali estere dell’azzardo ormai proprietarie di quasi tutte le concessionarie italiane. Una volta estromesse le imprese dei gestori di apparecchi (grazie anche all’aiuto di circolari pubblicate dall’agenzia delle dogane e dei monopoli, supportate dalla ragioneria di stato) si avranno le ‘mani libere’ di trasformare il nostro Paese in una grande Las Vegas. Poi, l’obiettivo è di aprire nuove 5.000 sale a fine anno saranno in arrivo le Awp da remoto che sostituiranno le attuali slot e che nonostante avranno gli stessi parametri massima di giocata ad un euro e la vincita max di 100 euro, saranno più di azzardo di quelle già esistenti e potranno contenere software di gioco molto più aggressivi se lasciate nelle mani dei concessionari .
“La nostra associazione – ha evidenziato Palese – denuncia da più di tre anni questa paradossale situazione con manifestazioni e focus di approfondimento proponendo un apparecchio da intrattenimento con un costo orario molto inferiore a quello attuale e tecnicamente realizzabile in tempi brevissimi “.
Il M5S sembrava veramente il movimento del cambiamento, ma le promesse formulate in campagna elettorale sono rimaste ‘lettera morta’. Occorre sottolineare che nel contratto di governo firmato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle c’è l’impegno a eliminare sia le videolottery che le slot machine sostituendoli con sostituzione di un apparecchio meno aggressivo. Oltre a tutti i movimenti ‘no slot’ anche noi abbiamo seguito con attenzione le iniziative contro il gioco d’azzardo e contro l’invasione dei concessionari stranieri. Allo stato dei fatti, però, è accaduto il contrario ed anche peggio: oggi i concessionari con l’aiuto del governo stanno raggiungendo il loro obiettivo. E il vicepremier Di Maio continua a dire in tv che ha tassato i concessionari che gestiscono il gioco in Italia. Ma la realtà e tutt’altra la tassazione maggiore (ben il 70% dell’utile lordo) grava solo sulle 5000 piccoli gestori che sono stati costretti ad inviare le prime lettere di licenziamento ai dipendenti per evitare la dichiarazione di fallimento”.