ROMA – Terremoto nel ministero dell’Economia per l’accusa di estorsione nei confronti di Luca Pasquaretta. Le indagini nei confronti dell’ex portavoce di Chiara Appendino hanno portato il sottosegretario al ministero Laura Castelli a interrompere la collaborazione con l’uomo. “Non è il mio portavoce. La magistratura farà il suo corso” ha dichiarato. Pasquaretta è stato interrogato ieri a Torino, città da cui hanno preso il via le indagini per il reato di estorsione.
La conferma delle indagini: perquisizioni in casa e negli uffici di Pasquaretta
Le accuse nei confronti di Pasquaretta riguardano le presunte pressioni nei confronti del sindaco di Torino. “Devi sistemarmi” avrebbe detto al primo cittadino. Un ‘avviso’ effettuato poco prima di dimettersi dal ruolo di portavoce, allo scopo di evitare uno scandalo nella giunta. Secondo i magistrati si sarebbe trattato di un vero e proprio ricatto nei confronti della donna. Nella mattinata di ieri gli investigatori si sono presentati a casa dell’uomo. Con loro un mandato di perquisizione per abitazioni e uffici.
La difesa dell’ex portavoce: “Non ho mai ricattato la Appendino”
“Non ho mai ricattato Chiara Appendino” così si difende Pasquaretta di fronte alle accuse dei giudici. Un semplice malinteso, quello di cui si sarebbe trattato. “E’ tutto un equivoco che chiarirò nelle sedi opportune. Ho massimo rispetto e fiducia nel lavoro dei magistrati. Vorrei ricordare che siamo tutti innocenti fino a prova contraria” sono le sue parole. Ma non si dimostra altrettanto sicuro di lui il sottosegretario del ministero. Pur cercando di professare fiducia Laura Castelli ha interrotto bruscamente la sua collaborazione. “A seguito dell’inchiesta che coinvolge Luca Pasquaretta e le accuse a lui rivolte ritengo sia necessario interrompere immediatamente il nostro rapporto di collaborazione. La magistratura farà il suo corso e ribadisco rispetto e fiducia per il lavoro che svolgono i magistrati” ha dichiarato.