Pil, Brunetta: “Recessione dipende da forte contrazione domanda interna”

L'ISTAT, infatti, ha dimostrato come l'entrata in recessione dell'Italia sia dipesa non dalle esportazioni, che sono aumentate, ma dalla forte contrazione della domanda interna.

Foto LaPresse - Stefano Costantino

ROMA – “Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha dichiarato che, a suo avviso, non è vero che gli investitori internazionali scontano un peggioramento della situazione macroeconomica e della finanza pubblica italiana, dopo che lo spread e i rendimenti dei BTP sono tornati a salire nella giornata di ieri. La risposta del ministro non sembra attenersi ai fatti. A cosa sarebbe dovuto allora, a suo avviso, l’aumento dei rendimenti, ci chiediamo? Affermare che la colpa sia della solita congiuntura internazionale e del rallentamento delle principali economie europee, quello della Germania in primis, è del tutto falso. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia. 

I dati

L’ISTAT, infatti, ha dimostrato come l’entrata in recessione dell’Italia sia dipesa non dalle esportazioni, che sono aumentate, ma dalla forte contrazione della domanda interna. Sono quindi le famiglie italiane ad aver ridotto gli acquisti, non gli stranieri. Restando poi al differenziale di rendimento dei nostri titoli di Stato con quello degli altri paesi, occorre considerare che, a livello globale, i rendimenti sovrani stanno leggermente calando, per effetto delle recenti valutazioni della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve, che hanno lasciato intendere come il processo di rialzo dei tassi d’interesse sia da intendersi per il momento concluso (FED) o ritardato sine die (BCE). Dal momento che i rendimenti sovrani dipendono strettamente dai tassi d’interesse praticati dalle banche centrali, ecco che le aspettative di una politica monetaria più accomodante da parte delle stesse ha subito ridotto i rendimenti a livello internazionale. Ma questo non è avvenuto per il nostro Paese”

LaPresse

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