ROMA – “La piena del Reno di oggi e la rottura degli argini con tutti i drammi che ne seguono, continuano ricordarci che con la natura non si scherza. Molti problemi potrebbero essere evitati facendo le dovute manutenzioni, non costruendo nelle aree golenali (ovvero laddove l’acqua potrebbe esondare). E non impermeabilizzando ulteriormente il suolo con la progressiva cementificazione”.Così Federica Salsi, coordinatrice della sezione di Bologna di Italia in Comune insieme al coordinatore regionale di Italia in Comune, il deputato di Area civica Serse Soverini.
Maltempo, forti criticità nel Bolognese
“Questo in linea di principio generale. In particolare oggi a Bologna stiamo pagando lo scotto di scelte passate sbagliate. E che nel presente o sono state sottovalutate o peggio si è fatto finta di non vedere. In via del Traghetto sono state evacuate delle abitazioni, ma ci sono anche delle aziende e la mia preoccupazione va alla situazione di pericolo creatasi”.
L’esondazione del fiume Reno
“Le aziende sono direttamente sul fiume, una di queste in particolare lavora il bitume, un sottoprodotto del petrolio. In diverse occasioni quando ero consigliera comunale chiesi cosa sarebbe accaduto in caso di esondazione del Reno. E se fosse stato possibile o necessario fare degli interventi per proteggersi da un eventuale rischio ambientale, ricevetti solo non risposte. Oggi quell’area è ad altissimo rischio, alcune foto delle adiacenti Cave Pederzoli mostrano l’area allagata”, hanno aggiunto.
Occorre correggere gli errori del passato
“Quanto è concreto il rischio di sversamento bitume o altre sostanze chimiche nocive nel fiume? Bisogna correggere a partire da oggi questi errori del passato, non si può solo sperare che certe cose non accadano”.
(LaPresse)