ROMA – “Non possiamo escludere, se ci sono ritardi prolungati, di dover chiedere all’Italia i contributi già versati per la Tav“, all’infinita telenovela sulla Torino-Lione si aggiunge un altro capitolo, questa volta scritto dall’Unione Europea. C’è anche il rischio “che, se i fondi non saranno impiegati, potranno essere allocati ad altri progetti“. Ad affermarlo un portavoce della Commissione Ue, ribadendo la posizione sulla realizzazione della linea ad alta capacità tra Italia e Francia.
L’Ue: i ritardi faranno perdere 815 milioni
“La attuale analisi costi-benefici non è stata richiesta dalla Commissione“, ha poi aggiunto il portavoce, ricordando che già era stata presentata nel 2015. Bruxelles non ha ricevuto ancora comunicazioni ufficiali dall’Italia, i cantieri sono fermi e i soldi stanziati dall’Ue per la realizzazione che il Governo rischia di perdere sono circa 813 milioni. “L’analisi costi-benefici sulla Tav è stata decisa da un Governo sovrano che vuole spendere al meglio i fondi pubblici. Ue stia tranquilla, tra pochi giorni avrà, come da accordi, tutta la documentazione“, è la replica del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
Governo spaccato: la Lega continua a spingere, 5 Stelle in affanno
Ma oltre al nuovo litigio con l’Ue, il Governo resta spaccato sulla questione Tav. Solo ieri Matteo Salvini replicava così a Di Maio: “Non ci sono tifosi del sì e del no. Mi spieghi perché è sconveniente usare treni veloci che ci collegano al resto del mondo risparmiando inquinamento e risparmiando quattrini”. Un vicolo cieco da cui difficilmente il Movimento riuscirà ad uscire e su cui la Lega sta spingendo insistentemente da giorni.