SANREMO – Si è conclusa poco dopo l’una la prima serata del 69esimo Festival di Sanremo. Questa la classifica provvisoria:
Area Azzurra (in testa alla classifica): Ultimo, Loredana Bertè, Daniele Silvestri, Irama, Simone Cristicchi, Francesco Renga, Il Volo, Nek.
Area Gialla (a metà classifica): Enrico Nigiotti, Federica Carta e Shade, Boomdabash, Negrita, Paola Turci, Anna Tatangelo, Patty Pravo e Briga, Arisa.
Area Rossa (in fondo alla classifica): Mahmood, Achille Lauro, Nino D’Angelo e Livio Cori, Einar, Ghemon, Motta, Ex-Otago, The Zen Circus.
RIVIVI IL LIVE DELLA SERATA INAUGURALE
Musica, spettacolo e Baglioni per l’inizio della 69esima edizione del Festival di Sanremo.
Il tris d’Assi che guiderà questi 5 giorni di musica ha esordito cantando “Voglio andar via” del capitano Claudio Baglioni. Con Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele sul palco un corpo di ballo ‘inatteso’ e l’orchestra.
Uno spettacolo di luci e tanto ritmo per dare verve all’apertura del Festival.
Il primo cantante è Renga
Il primo a salire sul palco è Francesco Renga con Aspetto che torni.
Subito un’assenza pesante
Nella città di Sanremo, la città dei fiori, ancora una volta mancano i fiori.
Ecco Nino D’Angelo
Un’altra luce: è con questa canzone che si esibiscono Nino D’Angelo e Livio Cori. Dopo l’arrangiamento classico di Renga Sanremo ‘svolta’ con un R’n’B neomelodico. Presenza sul palco: meglio Cori che D’Angelo.
Nek per la quarta volta a Sanremo
Nek con “Mi farò trovare pronto” riporta il pop-rock sul palco dell’Ariston. Un ‘classico’ per il cantante, alla quarta partecipazione al Festival. Performance impeccabile, anche se è mancata un po’ di voce.
Cantanti senza voce o problemi di audio?
Subito un interrogativo per i tanti telespettatori. Dopo le primissime esibizioni due sono le alternative: cantanti senza voce o problemi di audio?
Il vestito della Raffaele e gli sketch
Promosso il vestito di Virginia Raffaele: elegante e raffinato, anche se non le valorizza la parte superiore del corpo. Da rivedere il trucco. Non fanno breccia gli sketch: tutto già visto e rivisto.
The Zen Circus dividono il pubblico
The Zen Circus con indie-rock e bandiere che non sembrano adeguate al palco di Sanremo. Come arrangiamento però la più interessante, se l’idea era riprendere Lo Stato Sociale non ci sono riusciti.
Il Volo entusiasma l’Ariston
Grosse attese per il trio vincitore del Festival con “Grande Amore”. Dopo un inizio calante Gianluca, Piero e Ignazio si sono ripresi alla grande: per la vittoria finale ci sono anche loro.
Loredana Bertè, la classe non è acqua
Look originalissimo come sempre. Classico pop alla Bertè che spacca. Non delude mai. In radio già si candida a canzone più ascoltata. Al termine dell’esibizione ecco il primo bouquet di fiori di Sanremo. Meritatissimi, così come l’applauso del pubblico dell’Ariston.
Dopo 7 cantanti in gara ecco il primo ospite: Andrea Bocelli
E’ Andrea Bocelli il primo ospite della 69esima edizione del Festival. Dopo 25 anni dalla vittoria nelle nuove proposte torna sul palco dell’Ariston. E subito è duetto con Baglioni: insieme cantano “Il mare calmo della sera”, la canzone con la quale Bocelli trionfò al Festival.
Quindi l’augurio al figlio Matteo da parte di Andrea Bocelli. Il tenore cede il ‘chiodo’ col quale si esibì 25 anni. I Bocelli cantano “Follow me”.
Daniele Silvestri: canzone di rottura e candidato a premio della critica
Tocca a Daniele Silvestri provare a scuotere il Festival con un genere pop con influenze rap. Candidato a premio della critica (arrangiamento validissimo), forse poco sanremese per concorrere per la vittoria finale, anche se potrebbe essere l’outsider di questa edizione.
Bisio fa ‘soft-politica’ col mix tra migranti e canzoni di Baglioni
Monologo di Claudio Bisio sui migranti: con i titoli delle canzoni di Baglioni ‘Passerotto non andare via’, ‘Tutti qui’, ‘Io me ne andrei’ cerca di ‘fare politica’ ma in versione ‘soft’. Ironia anche sull’antimilitarismo con ‘Porta Portese’ e ‘Poster’. Poi Baglioni entra sul palco con la chitarra per cantare ‘Io sono qui’.
Federica Carta-Shade: il duo ok per le radio non per Sanremo
Buona esibizione di Federica Carta e Shade: canzone senza grosse pretese ma con ritornello orecchiabile e molto radiofonico. Per la classifica di Sanremo ripassare il prossimo anno.
Tocca al favorito Ultimo
Piace la musica e anche il testo non è niente male. Merita di essere il favorito, anche se spuntarla non sarà facile.
Cambio d’abito per Virginia che accoglie Favino
Il secondo abito non le rende giustizia: più si guarda più non piace. Abito sbarazzino con rete nella parte superiore: brutto, poco altro da aggiungere. Sul palco Pierfrancesco Favino: gag sui musical “Mary Poppins” e “Bohemian Rhapsody”. La Raffaele dà il meglio di sè nella gag: assolutamente riuscita con le suore di “Sister Act”.
Paola Turci presentata da Favino
Favino, accanto a Baglioni, presenta Paola Turci che si presenta con una tuta bianca con un profondissimo scollo. Solita canzone pop, un po’ meno aggressiva del solito. Gli anni passano per tutti, bisognerebbe farsene una ragione.
Motta: l’amore con la Crescentini non gli ha dato la verve giusta
Motta si è perso, probabilmente nella Crescentini. Fa parte della nuova schiera del cantautorato italiano: apprezzato dagli addetti ai lavori, probabilmente molto meno dal pubblico.
Terzo vestito per Virginia: ora ci siamo
Terzo vestito per Virginia con un profondo spacco sulla coscia sinistra e anche il trucco è più definito: sicuramente in più azzeccato.
Tocca ai Boomdabash
Dal Salento arrivano i Boomdabash: ritmo raggae/ska che invoglia a ballare. Molto orecchiabile. Piacerà….per Sanremo chissà.
Poi la gag con gli Addams
Simpatica gag con il Tris d’Assi che canta sulle note della Famiglia Addams con tanto di schermo diviso per ricordare il maggiordomo Lerch-Baglioni, Morticia-Virginia e zio Fester-Bisio.
Patty Pravo e Briga: duetto improbabile
Piccolo problema per l’avvio dell’esibizione di Patty Pravo e Briga. La ragazza del Piper è un po’ tirata, anche se la voce è sempre particolare. Duetto improbabile, con Briga che forse avrebbe dovuto fare ciò che fa meglio: rappare.
Cristicchi va indietro nel tempo
Simone Cristicchi presenta una canzone (“Abbi cura di me”) che nelle prime note fa tornare alla mente “Ti regalerò una rosa”, la canzone con la quale vinse Sanremo nel 2007. Poi però prende una strada molto più solenne e alla fine il cantautore si commuove. Una canzone che ricorda anche la canzone del secondo posto della Mannoia di un paio di anni fa. Valida per la platea sanremese sicuramente valida. Interessante la svolta Marxista di Cristicchi.
Baglioni ricorda Fabrizio Frizzi
Standing ovation dell’Ariston quando Baglioni ricorda Fabrizio Frizzi che oggi avrebbe compiuto 61 anni. “Per la prima volta in questa data Fabrizio non c’è. Mi piace ricordare il suo sorriso e le braccia aperte, proprio come Modugno canta volare”, le parole di Baglioni.
Giorgia The Voice
Dopo la pausa e un paio di gaffe Bisio presenta Giorgia che, con un’acconciatura non azzeccatissima, si esibisce in un medley con varie cover tra cui Una storia importante di Ramazzotti e I will always love you di Whitney Houston. Poi la sua Come saprei in duetto con Baglioni.
Quindicesimo artista in gara: Achille Lauro
Sicuramente il più trash e trasgressivo fin ora, citare leggende del rock come Elvis e Hendrix e la distorsione alla chitarra non ti rendono una rockstar se poi ti rifai alla trap. Rivedibilissimo ma almeno diverso. Performance pessima ma si è mangiato il palco. Ha ricordato i Placebo che se ne andarono dal palco incazzati.
Arisa fa il musical
Di pessimo sicuramente il vestito, che evidenzia tutti i suoi difetti. Inguardabile. Canzone invece carina, anche se sembra quasi scritta per un musical.
Negrita
Solito pop-rock per il trio. Canzone senza infamia e senza lode, avrebbero forse potuto essere un po’ più graffianti. Lo smalto non pare essere quello dei tempi migliori.
Arriva Claudio Santamaria
Tre Claudio sul palco: a Baglioni e Bisio si aggiunge Claudio Santamaria. Cantano Nella vecchia fattoria in swing, con l’intermezzo di altri grandi classici retrò, tra cui Baciami piccina del Quartetto Cetra. L’attore non brilla.
Ghemon
Canzone piacevole, ma nella media del Festival, la classica canzone che si ascolta in radio quando non c’è nient’altro.
Timido Einar
Continua il connubio Amici-Sanremo. Si può sempre fare di meglio, ma il povero Einar sembra messo lì per caso.
Ex-Otago
Continua il filone di artisti indipendenti in questo Sanremo, ora è il turno della band genovese, canzone orecchiabile, giusta per l’Ariston, le sonorità pop si mescolano bene con l’orchestra e la melodia del cantato.
Anna Tatangelo: canzone numero 2mila a Sanremo, si poteva fare meglio
Esibizione numero 2mila nella storia del Festival: non sarà ricordata negli anni. Canzoncina ‘classica’ per la compagna di Gigi D’Alessio. Vestito così così, in linea con la canzone.
Irama
Un pop-rap che piace, anche perché tocca in maniera adeguata un tema delicatissimo come la violenza sulle donne. Purtroppo per lui l’ordine di entrata gli è andato contro, non potrà usufruire dei voti delle adolescenti in preda a crisi ormonali, canzone tutto sommato orecchiabile, bene nel ritmo serrato del rap, qualche imprecisione nel cantato (fortunato ad avere il coro gospel ad aiutarlo).
Enrico Nigiotti
Sorprendente vederlo senza l’inseparabile chitarra, persevera nel genere cantautorale, e fa bene dopo un processo di maturazione che lo ha visto passare anche per il rock e il blues e ben due talent show.
Mahmood
Potrebbe sfruttare al meglio l’estensione vocale che ha a disposizione, molto orecchiabile ma ripetitiva, per questo perfetta per le emittenti radiofoniche.
La classifica provvisoria
Area Azzurra (in testa alla classifica): Ultimo, Loredana Bertè, Daniele Silvestri, Irama, Simone Cristicchi, Francesco Renga, Il Volo, Nek.
Area Gialla (a metà classifica): Enrico Nigiotti, Federica Carta e Shade, Boomdabash, Negrita, Paola Turci, Anna Tatangelo, Patty Pravo e Briga, Arisa.
Area Rossa (in fondo alla classifica): Mahmood, Achille Lauro, Nino D’Angelo e Livio Cori, Einar, Ghemon, Motta, Ex-Otago, The Zen Circus.
Tutte le canzoni in gara
Anna Tatangelo con Le nostre Anime di Notte, Einar con Parole nuove, Paola Turci con L’ultimo ostacolo, Simone Cristicchi con Abbi cura di me, The Zen Circus in L’amore è una dittatura, Loredana Bertè con Cosa ti aspetti da me, Irama con La ragazza col cuore di latta, Ultimo con I tuoi particolari, Nek con Mi farò trovare pronto, Motta con Dov’è l’Italia, Il Volo in Musica che resta, Ghemon con Rose viola, Ex-Otago in Solo una canzone, Daniele Silvestri con Argento vivo, Negrita in I ragazzi stanno bene, Patty Pravo con Briga in Un po’ come la vita, Federica Carta e Shade in Senza farlo apposta, Achille Lauro con Rolls Royce, Arisa con Mi sento bene, Francesco Renga con Aspetto che torni, Boomdabash in Per un milione, Enrico Nigiotti con Nonno Hollywood, Livio Cori e Nino D’Angelo in Un’altra luce e Mahmood con Soldi.
Il regolamento: nessuno sarà eliminato
I 24 in gara tra singoli, gruppi e duetti saranno giudicati dal televoto, dalla giuria demoscopica e dalla sala stampa, nelle proporzioni del 40 e del 30 e 30 per cento. Non ci saranno eliminazioni durante le varie serate del Festival. Diversi i temi affrontati nelle canzoni, dall’amore ai problemi sociali, dalla vita ai ricordi dei cari che non ci sono più. Non mancheranno ritmo, ballate classiche e trap.