NAPOLI – Che le elezioni regionali in Abruzzo fossero la cartina al tornasole degli equilibri politici presenti e futuri era chiaro da prima che si aprissero le urne. Il risultato è chiarissimo: debacle del Movimento 5 Stelle e del centrosinistra, avanzata della Lega e crescita di Fratelli d’Italia, che ha espresso per la prima volta il nome di un presidente di Regione. Forza Italia da partito trainante del centrodestra ne è diventato il tallone d’Achille e questo inizia a pesare sia al vicepremier Matteo Salvini che alla ‘sorellina d’Italia’ Giorgia Meloni che puntano ad un centrodestra nuovo, al passo coi tempi e non ancorato al passato. In pratica o Silvio Berlusconi trova il modo di rilanciare il partito e smette di fare opposizione seguendo le orme tracciate dal Pd, o resta fuori dai giochi. Se l’intento del centrodestra è governare insieme il Paese, è necessario approfittare del forte calo del Movimento 5 Stelle. Per farlo serve un’evoluzione di Fi, possibilmente senza Berlusconi.
Ne discutiamo con il questore della Camera dei deputati di Fdi Edmondo Cirielli, ex colonnello dell’Arma e già presidente della Provincia di Salerno.
Onorevole, si aspettava il risultato ottenuto dal suo partito in Abruzzo?
Fratelli d’Italia oggi è diventato una realtà. Quando lo fondammo, 6 anni fa, eravamo al di sotto del 2% e gli alleati facevano le trattative senza neanche prenderci in considerazione. Oggi con il 6,5%, quasi il 7%, siamo diventati una forza indispensabile per la coalizione che ha fatto una scelta vincente. Marco Marsilio è una persona competente che conosco personalmente, sarà un buon presidente per gli abruzzesi a prescindere che sia del centrodestra o di Fratelli d’Italia, cosa che comunque ci riempie di orgoglio.
La Lega in Abruzzo era inesistente, adesso è primo partito.
Il risultato della Lega è importantissimo. Ma segnalo che tra tutte le forze politiche in campo, solo Lega e Fratelli d’Italia aumentano oggettivamente i voti rispetto alle ultime politiche. Per noi aumentare i consensi, a fronte di un’avanzata così importante della Lega, in Abruzzo ma in generale su scala nazionale, atteso che siamo due partiti di destra che coprono segmenti importanti dell’elettorato, rappresenta un chiaro segnale del fatto che stiamo lavorando bene. Fdi si è radicato nell’opinione delle persone, si tratta di un voto consapevole. Chi vota in maniera più emotiva è attratto dal voto del momento che è quello verso la Lega. Ma i nostri elettori sono molto consapevoli e la loro scelta è chiara. La nostra, negli anni, è una crescita lenta ma costante, quindi più concreta.
Quali saranno le ripercussioni del voto in Abruzzo su scala nazionale dove la Lega governa con il Movimento 5 Stelle? Il fatto che i pentastellati siano in calo cosa significa?
Quella tra Lega e M5S è un’alleanza innaturale. I 5 Stelle sono una forza pauperista, anarcoide, lontana anni luce da Fratelli d’Italia e anche dalla Lega. Spero che il Carroccio metta rapidamente fine a questo governo e ci porti alle elezioni con un’alleanza chiara di centrodestra con il modello abruzzese ormai viaggiamo su percentuali molto alte. Se è così in Abruzzo immaginiamo cosa può essere al Nord dove la Lega è ancora più forte.
Quindi lei non spera in un rimpasto di governo, ma in elezioni anticipate?
Fare papocchi è un errore, la cosa ottimale, più lineare, che poi è quello che vogliamo noi di Fdi, sono nuove elezioni con il centrodestra unito. Questo è il nostro intendimento e crediamo sia anche la cosa più logica.
Voi crescete mentre Forza Italia, e il voto abruzzese parla chiaro, ha solo ‘resistito’. Cosa non funziona in casa Fi? Pensa che, a breve, potrete farne a meno?
Mi spiace per loro perché sono alleati e sarebbe bello che il trend positivo che riguarda Fdi e Lega coinvolgesse anche loro. Siamo stati insieme nel Pdl, ma insieme ad altri abbiamo deciso di fondare un nuovo partito perché non ci piaceva come si comportavano.
A cosa si riferisce?
Per prima cosa al sostegno al governo Monti, poi il grave errore fatto con il governo Letta e, infine, l’alleanza con il Pd e il patto del Nazareno. Arrivando ad oggi, all’opposizione al governo giallo-verde, credo che abbiano una posizione più vicina a quella del Pd e a quello che dicono i dem rispetto a quello che sosteniamo noi di Fdi o la Lega. Forza Italia non appare più una forza politica lineare di centrodestra, com’era un tempo, gli elettori hanno valutato negativamente questo stato di cose. Ma restano nostri alleati privilegiati.
Privilegiati ma non indispensabili, almeno stando alle percentuali, se non nelle realtà locali e in Campania, dove ancora non è chiaro il peso della Lega…
Sono ancora una forza politica con cui dobbiamo dialogare, in Campania in particolare abbiamo un rapporto speciale, con condivisione umana e rapporti forti che si sono creati in passato con il Pdl. Sono centrali per le alleanze.
Si va verso appuntamenti elettorali importanti: le Europee a maggio e l’anno prossimo le Regionali in Campania. Come si sta preparando?
Le Europee segneranno un momento di chiarificazione. Ci sarà un’indicazione chiara su come affrontare le cose. Capiremo quale sarà il trend della Lega anche in Campania.
Centrodestra per battere De Luca e i 5 Stelle in Campania. Ma quali liste e quali nomi in campo?
È presto per dirlo anche alla luce dei nuovi risultati. Credo che così com’ è stato fatto col modello Basilicata, Sardegna, Abruzzo bisogna tenere conto dei rapporti di forza. Il risultato importante della Lega in Abruzzo ci consiglia prudenza per capire quali saranno gli assetti di forza in Campania.
Il suo nome è tra quelli che circolano come candidato governatore di Fdi per la coalizione. Scenderà in campo in Campania?
Sono a disposizione, vedremo quando sarà anche sulla base di un ragionamento nazionale. Se serve ci sarò.