VARSAVIA – Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, definisce uno “storico punto di svolta” la due giorni della conferenza di Varsavia apertasi ieri. Una conferenza organizzata dagli Stati Uniti per fare pressioni sull’Iran.
Il vertice tra i 60 ministri degli Esteri
“In una stanza di circa 60 ministri degli Esteri che rappresentano decine di governi. Un primo ministro israeliano e i ministri degli Esteri dei massimi Paesi arabi sono stati insieme e hanno parlato con insolita forza, chiarezza e unità contro la minaccia comune del regime iraniano”. Lo ha dichiarato Netanyahu riferendosi alla cena di apertura della conferenza che si è tenuta mercoledì sera.
Iran, stretta tra Netanyahu e Pence
Netanyahu e il vice presidente Usa Mike Pence tenteranno oggi a Varsavia di accrescere il pressing sull’Iran. In una conferenza internazionale che i responsabili europei di primo piano hanno perlopiù evitato, preoccupati dalla linea Usa sull’Iran. L’Italia è rappresentata invece dal ministro degli Esteri Enzo Moavero.
L’obiettivo è promuovere la pace e la sicurezza nel Medioriente
Inaugurata mercoledì al Castello reale, nel centro storico della capitale polacca, la riunione ha come obiettivo quello di promuovere “la pace e la sicurezza in Medioriente”. Ma si distingue più per le assenze che per le personalità presenti. È stata snobbata anche dalla Russia, che organizza oggi dei negoziati paralleli a Sochi sulla Siria con il presidente iraniano Hassan Rohani e con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. A Varsavia la Turchia, membro della Nato, sarà rappresentata solo da personale dell’ambasciata.
(LaPresse/AFP)