Genzano come Cardito: bimba massacrata di botte dal patrigno, è grave

La piccola di due anni operata al cervello: migliora, ma è ancora in prognosi riservata. La madre tenta di coprire il compagno e annuncia: "Lo amo ancora, non lo lascio solo"

Federico Zeoli con la madre della bimba

ROMA – Gli adulti parlano, litigano, fanno pace. I bambini, soprattutto quelli più piccoli, piangono. Perché è il loro unico modo di comunicare, ed è un modo che gli adulti devono comprendere, accettare. Anche perché il loro ruolo glielo impone, il loro compito indiscusso è quello di tranquillizzarli e far tornare loro il sorriso.


Il dramma della piccola Alice a Genzano

Questa è la regola, senza dubbio. Ma purtroppo, anche in questo caso, esistono delle eccezioni. E quando questo si verifica è difficile da accettare, anche da raccontare. Eppure è successo ancora, come qualche giorno fa a Cardito. Le analogie tra Giuseppe, il piccolo ucciso di botte nel Napoletano dal patrigno, e Alice, bimba di appena 22 mesi, sono purtroppo tantissime. L’epilogo si spera possa essere diverso, ma l’orrore è identico. La piccola piangeva, tanto, e il compagno della mamma, Federico Zeoli, si è accanito su di lei. L’hanno ritrovata piena di lividi e addirittura con un morso all’altezza dell’ombelico e l’hanno trasportata d’urgenza al ‘Bambino Gesù’ di Roma. È accaduto tutto all’interno di un appartamento di una palazzina di via San Carlino a Genzano, non lontano dalla tangenziale. L’uomo, che è stato arrestato, è con la mamma della piccola Alice da appena due mesi eppure i due avevano già programmato di sposarsi a breve.


Le parole choc della mamma


La mamma della bimba oggi in fin di vita, nonostante l’inaudita violenza, lo difende: “Lui è la mia vita – ha detto – è giusto che sia in carcere, ma io comunque non lo abbandono”. Parole che lasciano di stucco, che risultano incomprensibili, e che comunque ci sarà tempo per valutare. Oggi il rapporto tra i due e di cosa ne sarà di quell’uomo non interessa davvero a nessuno. Oggi l’unica cosa che conta è che la piccola, tuttora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Bambino Gesù di Roma, possa salvarsi: ancora non è stata dichiarata fuori pericolo e sarà sottoposta a un delicato intervento chirurgico al cervello. La bimba migliora, ma è ancora in prognosi riservata.

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