GINEVRA (SVIZZERA) – Quattro sciatori feriti, di cui uno in gravi condizioni, e un numero imprecisato di dispersi sotto la neve, forse 10 o 12. È il bilancio della valanga caduta sulle piste della stazione sciistica di Crans-Montana, particolarmente affollata a causa delle vacanze in corso.
I soccorsi hanno preso subito il via e le autorità, sulla base delle testimonianze, hanno ipotizzato che altre persone possano essere rimaste sepolte. Le operazioni per cercarle proseguiranno durante la notte. La tv Rts ha spiegato che l’esercito ha allestito un impianto d’illuminazione, per consentire di vedere ai circa 240 soccorritori impegnati.
La valanga è caduta nel pomeriggio sul settore della Plaine-Morte, a circa 2.600 metri d’altezza, affollato di vacanzieri sugli sci. Il giornale locale Le Nouvelliste ha citato il capo della municipalità di Crans-Montana, Nicolas Feraud, che ha stimato sotto la neve possano esserci ancora “tra 10 e 12 persone”. “Siamo scioccati e speriamo di avere buone notizie“, ha aggiunto.
Fonti tra i soccorritori hanno anche raccontato al giornale che i primi tentativi di individuare le persone disperse, condotti con l’aiuto di cani specializzati, non hanno dato risultati.
Vari elicotteri si sono uniti e contribuiscono dall’alto alle ricerche
La valanga ha ricoperto una fascia di 300-400 di pista e i soccorritori hanno descritto la neve come compatta e spessa oltre 2 metri. Il sito web della località sciistica aveva misurato il rischio di valanga a 2, su una scala di 5. Le autorità stanno anche indagando per comprendere se la neve si sia staccata da sé, per il passaggio di sciatori o ancora a causa della caduta di rocce.
Intanto, siccome l’incidente è avvenuto sulla pista, è altamente improbabile che gli sciatori possedessero dispositivi ‘antivalanga’. La maggior parte delle valanghe cade infatti fuoripista. Secondo l’Istituto per la ricerca di neve e valanghe, dopo 15 minuti sotto una valanga le possibilità di sopravvivere non sono superiori al 50%.
(LaPresse/AFP)
