MILANO – Il debito sovrano italiano supera indenne un nuovo passaggio sotto la lente di Fitch. Evitando ancora una volta di scivolare al livello “spazzatura”, che resta a due gradini di distanza. L’agenzia di rating, che la scorsa settimana aveva rivisto al ribasso dall’1,2% dello scorso agosto le prospettive di crescita del Pil tricolore, portandole allo 0,3% per il 2019, ha infatti confermato il suo giudizio ‘BBB’ con outlook negativo. Scongiurata quindi l’ipotesi più temuta, quella di un doppio declassamento che avrebbe proiettato il Paese al grado “junk”. Con i relativi problemi che questo comporta in termini di possibilità di intervento in caso di difficoltà da parte della Banca centrale europea. Ma anche quella di un singolo salto più in basso, che comunque avrebbe potuto pesare in termini di fiducia degli investitori.
A esultare, come prevedibile, è l’esecutivo. “Le valutazioni di Fitch confermano la solidità economica del nostro Paese. E, come era prevedibile, risentono del rallentamento economico transitorio che sta investendo tutto il continente europeo”, si legge in una nota prontamente diffusa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Secondo cui nella seconda metà dell’anno le misure di politica economica messe in campo e il miglioramento del quadro economico internazionale “daranno impulso alla ripresa che alimenterà la crescita ben oltre il 2019”.
Per l’agenzia di rating si prospetta il ritorno al voto
La fotografia della situazione italiana che emerge dalla nota con cui Fitch annuncia che nulla cambia a questo giro, va comunque detto, non è lusinghiera. Giudizio e outlook, spiega l’agenzia di rating, riflettono il livello estremamente alto di debito pubblico e l’assenza di un aggiustamento di bilancio strutturale. Un debito esterno netto relativamente alto, una qualità ancora debole degli asset del settore bancario. E un trend molto basso di crescita, oltre a rischi politici e incertezza derivanti dall’attuale dinamica politica e associati rischi al ribasso per le nostre proiezioni di deibto pubblico. Per Fitch, inoltre, continua a esserci “un grado relativamente ampio di incertezza legato alle previsioni di bilancio oltre il 2019, legato alle dinamiche politiche”.
Non manca poi un passaggio dedicato proprio all’esecutivo giallo-verde, in cui si evidenzia come sia probabile che le “grandi differenze ideologiche” tra Cinque stelle e Lega “creino tensioni crescenti” all’interno della coalizione. Motivo per cui si prospetta una sempre maggiore possibilità di un ritorno al voto nella seconda parte dell’anno. Le nuove misure in tema di pensioni e il Decreto Dignità, poi, si ritiene abbiano “un impatto moderatamente negativo sulla crescita di medio-termine dell’Italia”. Infine, sempre secondo l’agenzia, a fornire un moderato potenziale di rialzo alla sostenibilità del debito potrebbe essere un nuovo governo “più stabile”. Con un orizzonte di pianificazione più lungo che possa facilitare alcuni aggiustamenti di bilancio.
(LaPresse)