ROMA – Tentata concussione istigazione alla corruzione sono le accuse contestate a Giuseppe Novelli, rettore dell’università di Tor Vergata di Roma.
Il processo prenderà il via il 16 luglio davanti all’ottava sezione del tribunale romano. Ad innescarlo è stato il ricorso presentato al Tar da Giuliano Gruner e Pierpaolo Sileri. I due ricercatori contestavano la ‘nomina’ di due colleghi. “Siamo fiduciosi” sono le parole del rettore, lasciando il palazzo di giustizia al termine dell’udienza. Secondo il pm Mario Palazzi Novelli avrebbe “abusato della posizione apicale rivestita, compiendo atti idonei al far prevenire a Gruner i motivi del suo forte risentimento, quindi nel minacciarlo direttamente di compromettere irrimediabilmente il suo futuro professionale”.
Le minacce del rettore Novelli: “Lei sputa nel piatto in cui mangia: si cerchi un altro ateneo!”
Vessazioni e minacce velate (e non) allo scopo di far ritirare il ricorso presentato al Tar: queste le presunte motivazioni alla base del comportamento del rettore Novelli.
Vicepresidente della Conferenza dei rettori e socio del celebre cenacolo culturale calabrese C3 international, Novelli, stando a quanto sostenuto dagli inquirenti, non avrebbe di certo utilizzato mezzi termini nel minacciare l’avvocato amministrativista Giuliano Gruner. “Lei sta sputando nel piatto in cui mangia! Sta facendo una causa contro il suo rettore, cazzo! Non è mai accaduto! Quando mi chiamava il mio rettore io tremavo, cazzo! O ritira il ricorso oppure noi qui non ci parliamo” parole dure, allo scopo di intimorire l’avvocato. “Per i prossimi anni, per quel che mi riguarda, si cerchi un altro Ateneo. Finché faccio io il rettore lei qui non sarà mai professore… o ritira il ricorso oppure sparisca da qui” avrebbe poi concluso. Sileri sarebbe stato invece ‘tentato’. Novelli gli avrebbe dapprima prospettato vantaggi lavorativi, nominandolo prima a professore associato e poi alla cattedra ordinaria. Secondo l’accusa della procura in cambio della “promessa di recedere da tutte le iniziative di tutela anche in sede stragiudiziale” rinunciando al riscorso in sede amministrativa.
Novelli gli avrebbe dapprima prospettato vantaggi lavorativi, nominandolo prima a professore associato e poi alla cattedra ordinaria. Secondo l’accusa della procura in cambio della “promessa di recedere da tutte le iniziative di tutela anche in sede stragiudiziale” rinunciando al ricorso in sede amministrativa.