Napoli-Juve, dall’ex Ancelotti al ‘quasi azzurro’ CR7: voglia di rivalsa

Il tecnico di Reggio vestì in passato i colori della Vecchia Signora ma il feeling con la piazza bianconera non scattò mai

Napoli non far scappare la Juve
Foto LaPresse

MILANO – Se il tesoretto di +13 mette la Juventus al riparo da scossoni di classifica, il big match del San Paolo di domenica sera tra le rivali per lo scudetto negli ultimi anni non lesina motivi di interesse. Le sfide nelle sfide tra Ancelotti e Allegri, tra i bomber Ronaldo e Milik, tra il muro della BBC e il roccioso Koulibaly. E una lettura interessante riguarda anche gli incroci tra ex. A partire, ovviamente, dal tecnico emiliano, alla guida dei bianconeri per appena 853 giorni.

Ancelotti e Allegri, sfida tra ex

Carletto arrivò a Torino nel febbraio 1999, in sostituzione di Marcello Lippi. Ma a causa del suo passato rossonero e romanista l’accoglienza dei tifosi non fu di quelle entusiastiche. Il feeling con la piazza bianconera non scattò mai e lo stesso Ancelotti ha in più di un’occasione ammesso di non conservare l’esperienza juventina tra i suoi migliori ricordi.

Il ricordo di Ancelotti in bianconero

Un neo in una carriera che lo ha portato a vincere in tutta Europa. Anche se, alla vigilia della sfida di andata nello scorso settembre, ha riconosciuto che la parentesi di Torino “gli è servita per crescere”. Ma ciò che conta è il presente e il mister di Reggiolo può contare sul bel rapporto con il gruppo della sua attuale squadra.

Esperienza, autorevolezza e serenità nello spogliatoio del Napoli

Lo conferma Lorenzo Insigne, ai microfoni di Sky Sport: “Di lui si può solo parlare bene, ha portato molta serenità: si arrabbia raramente. Questo ci ha fatto bene, anche se siamo lontani dal primo posto, dobbiamo lottare fino alla fine in Europa League”. Quanto alla Juve, “ha una grande rosa, hanno giocatori incredibili anche in panchina; la nostra non è da meno, ma loro stanno più avanti”, ha aggiunto il capitano dei partenopei. “Siamo stati sfortunati in diverse gare, non siamo stati cattivi al punto giusto per fare gol. Poi è un anno di novità, dall’allenatore al modulo, e già non ci consideravano l’anti-Juve mentre invece siamo gli unici a stare più vicino”.

Ronaldo era il suo pupillo ai tempi del Real

Di certo, se la vendetta è un piatto che si serve freddo, ad Ancelotti non piangerà il cuore se il suo Napoli riuscirà nello sgambetto alla Signora. Il dispiacere, possiamo giurarci, potrebbe riservarlo eventualmente nel vedere sconfitto Cristiano Ronaldo, suo pupillo ai tempi di Madrid. “Il giocatore più forte che ho mai avuto in rosa”, lo ha definito Ancelotti, che con il portoghese coltivò un rapporto simile a quello di padre-figlio. Ritrovarsi da avversari non li lascia mai indifferenti, per tutto quello che hanno vissuto in comune durante il periodo Blancos.

A partire dall’indimenticabile esperienza della Decima: la Champions riportata a Madrid dopo 12 anni, battendo in finale l’Atletico di Simeone, mettendo così fine a quel digiuno che si stava ormai trascinando come una ossessione dalle parti del Bernabeu.

L’affare CR7

E del resto, la Juventus ha arruolato in estate l’uomo di Coppa CR7 proprio per provare a guarire la sua, di ossessione Champions… E a proposito del campione portoghese: stando alle parole di De Laurentiis, la prima squadra italiana di Ronaldo avrebbe potuto essere proprio il Napoli. Il patron dei partenopei non ha fatto mistero che il giocatore gli era stato proposto dall’agente Jorge Mendes. Un affare che non ha convinto il presidente, almeno sempre secondo la sua versione.

E chissà che CR7 domenica sera non vada in cerca della rete anche per dimostrare a De Laurentiis cosa si è perso. Perforare la difesa di casa metterebbe fine alla striscia di inviolabilità degli azzurri, che dura da cinque gare: sarebbe un’ulteriore soddisfazione per l’attaccante, pienamente recuperato e arruolabile per il San Paolo. Già ieri era tornato ad allenarsi dopo la botta alla caviglia rimediata a Bologna, per il sollievo di Massimiliano Allegri. Anche lui un ex della sfida, se si considera la sua carriera da giocatore.

I trascorsi di Allegri in azzurro

Il tecnico livornese ha infatti vestito la maglia degli azzurri nella stagione 1997-1998: esperienza poco felice, perché in quella stagione il Napoli retrocesse in Serie B. Le sue ultime gare, da calciatore, nella massima categoria italiana. Frammenti del passato lontani anni luce di un tecnico ormai entrato stabilmente nell’elite dei grandi d’Europa.

(LaPresse/di Attilio Celeghini)

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