Alitalia, Uiltrasporti: “Allarmati, rivendichiamo interventi urgenti”

"Siamo fortemente allarmati. In una fase di incertezza così delicata per il futuro di Alitalia e per i suoi circa 11.000 lavoratori diretti, le notizie negative si inseguono e il Governo latita".

ROMA – “Siamo fortemente allarmati. In una fase di incertezza così delicata per il futuro di Alitalia e per i suoi circa 11.000 lavoratori diretti, le notizie negative si inseguono e il Governo latita. Vogliamo che ci riferisca al più presto sulla trattiva tra ferrovie ed i potenziali investitori!”. A dichiararlo il Segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, sulle notizie di Delta Air Lines che profilano il suo passo indietro nel processo di acquisizione di Alitalia. “La Compagnia sta già dimostrando potenzialità che prima del commissariamento erano state mortificate dalle incapacità manageriali e da scellerate politiche gestionali. Vogliamo un piano industriale di rilancio e non di ridimensionamento della Compagnia. Un piano che abbia adeguate risorse economiche, perché Alitalia non deve essere né svenduta né spezzettata.

La scelta

“Negli obiettivi del nostro sciopero del 25 marzo prossimo abbiamo messo i problemi comuni a tutto il settore del trasporto aereo italiano. Problemi che hanno contribuito a determinare anche la crisi della ex compagnia di bandiera. Non è possibile da parte del Governo chiudere ulteriormente gli occhi verso le criticità che sempre più emergono nel sistema aeroportuale e nell’aviazione civile operante nel nostro Paese. “Rivendichiamointerventi urgenti per Alitalia, per il dumping sociale e contrattuale tra compagnie e tra aziende del settore, per il Fondo di solidarietà per il sostegno al reddito dei lavoratori delle aziende in crisi in tutto il comparto. Servono regole per fermare la contraddizione inaccettabile tra la crescita incessante del traffico passeggeri e quella delle imprese del trasporto aereo che entrano in crisi. Da un settore che cresce, vogliamo regole, stabilità e crescita occupazionale!”.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome