NEW YORK – Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale di Donald Trump, è stato accusato formalmente di frode ipotecaria da una Corte di Manhattan, a New York. Meno di un’ora dopo che un giudice di Washington ha deciso di estendere la sua condanna detentiva federale di altri tre anni e mezzo. Il procuratore distrettuale di Manhattan, Cyrus Vance, ha annunciato 16 capi d’accusa a carico di Manafort. Che potrebbero non essere oggetto di grazia da parte di Trump in caso di condanna dal momento che sono a livello statale e non federale. “A seguito di un’indagine avviata dal nostro ufficio a marzo del 2017, un grand jury di Manhattan ha incriminato Manafort di violazioni a livello statale. Che colpiscono al cuore degli interessi sovrani di New York”, ha detto Vance.
Continua la saga giudiziaria di Manafort, ex capo campagna di Trump
Quasi 4 anni di carcere, 47 mesi per la precisione, è la condanna decisa dal tribunale di Alexandria, in Virginia, per l’ex direttore della campagna elettorale di Donald Trump, Paul Manafort, per frode fiscale e bancaria.
Il consulente repubblicano, quasi 70enne, è al centro di scandali finanziari e del Russiagate. L’affaire che riguarda le manovre di manipolazione delle elezioni americane da parte di Vladimir Putin e l’ipotesi di collusione da parte della campagna Trump. Le raccomandazioni per la sua pena chiedevano tra 19 e 24 anni, mentre la difesa ha chiesto una pena detentiva “decisamente” minore.
L’ex capo della campagna politica del tycoon era stato dichiarato colpevole di reati fiscali già ad agosto. Nel primo processo ‘emanazione’ delle indagini del procuratore speciale, Michael Mueller, sul cosiddetto Russiagate, le sospette interferenze russe nelle elezioni del 2016. Le accuse non erano infatti legate alla campagna elettorale, che guidò per due mesi nel 2016. Ma al lavoro di consulenza svolto fra 2004 e 2014 per Viktor Yanukovych, ex presidente ucraino dal 2010 al 2014, poi fuggito in Russia per accuse di corruzione. I cinque capi d’imputazione per cui Manafort era stato dichiarato colpevole riguardavano false dichiarazioni dei redditi, frode bancaria e occultamento di un conto bancario all’estero.
(LaPresse)