Ikea licenzia i 10 dipendenti: mobili pagati come bottiglie d’acqua

MILANO – Merce con un prezzo diverso, molto più basso di quello con cui erano messi ufficialmente in vendita. Mobili, lampade, materassi, cuscini al costo di una bottiglietta d’acqua o di un set di posate. Ikea ha licenziato dieci dipendenti, tra cui un dirigente, dello store di Corsico, alle porte di Milano. Che insieme ai colleghi avevano architettato un ingegnoso sistema per “autoscontarsi” i mobili che erano interessati ad acquistare, sostituendo i cartellini con quelli di altri prodotti da pochi euro. Complici dei 10 licenziati per giusta causa, altri 22 colleghi che hanno ricevuto o riceveranno misure disciplinari e sanzioni che arrivano fino alla sospensione dal lavoro e dallo stipendio per 10 giorni.

Sulla vicenda – che riguarda il reparto ‘Recovery’, dove vengono esposte le grandi occasioni del negozio – è in corso anche un’inchiesta della Procura di Milano. I provvedimenti, notificati nei giorni scorsi, arrivano dopo un’indagine interna durante la quale i responsabili delle risorse umane dell’azienda hanno sentito i dipendenti. Sempre dal punto vendita di Corsico un anno fa hanno licenziato Marica Ricutti. La dipendente mamma, separata, con due figli di cui uno disabile, per il mancato rispetto dei turni di lavoro.

L’indagine va avanti da molto tempo

Da quanto è emerso, questa volta la truffa messa in atto da una trentina di lavoratori andava avanti da qualche mese. Il meccanismo era semplice: gli addetti sceglievano alcuni prodotti e cambiavano i cartellini con quelli di altra merce molto meno costosa e poi li acquistavano, passandoli alle casse automatiche. Piumoni, lampadari, tavoli e sedie, pagati pochi euro, venivano poi rivenduti a amici e familiari oppure on line. Un lavoratore avrebbe utilizzato anche la tessera sconto per il personale di Ikea. Il sistema, però, non sarebbe passato inosservato perché di recente il sistema informatico aveva registrato un aumento anomalo di vendite dei prodotti low cost. E proprio da questa segnalazione è emersa la truffa. Verifiche analoghe già avviate anche in altri magazzini, ma non sono risultate anomalie come a Corsico. Il danno per l’azienda è stato quantificato in alcune decine di migliaia di euro.

Sulla vicenda la Procura ha aperto un fascicolo per furto, associazione a delinquere e per alcuni lavoratori che rivendevano i mobili anche per ricettazione. Nel frattempo, Ikea ha fatto sapere che “un’indagine interna ha accertato che alcuni co-worker a Corsico hanno avuto gravi comportamenti. Mirati a danneggiare le risorse aziendali” e che l’azienda “sta prendendo i provvedimenti necessari per proteggere i suoi co-worker e il suo brand. Hanno già emesso alcuni di questi provvedimenti disciplinari, altri da definire nelle prossime settimane”.

(LaPresse)

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