Interporto Marcianise-Maddaloni, in manette i vertici del gruppo di Giuseppe Barletta

MARCIANISE – Evasione fiscale e bancarotta fraudolenta. Ma non solo. L’operazione di questa mattina da parte delle fiamme gialle si è scagliata come un fulmine a ciel sereno contro i vertici dell’interporto di Marcianise. È stata ribattezzata ‘The Family’ e ha visto impegnati sul campo dalle prime luci dell’alba i militari del nucleo polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Caserta.

L’operazione delle fiamme gialle contro il gruppo Barletta

Le fiamme gialle, su delega della procura di Santa Maria Capua Vetere, e nello specifico del procuratore capo Troncone e dell’aggiunto D’Amato, hanno dato esecuzione a quattro misure cautelari. I destinatari del provvedimento sono stati, come detto, i vertici di un noto gruppo imprenditoriale che aveva in carico i lavori di realizzazione di opere infrastrutturali di interesse pubblico di una certa importanza. Agli arresti domiciliari è finito Giuseppe Barletta, a capo del gruppo che porta il suo cognome e che aveva realizzato opere piuttosto importanti come, tra le altre, il centro commerciale ‘Campania’. Epilogo identico per uno stretto collaboratore di Barletta mentre altre due persone coinvolte nell’inchiesta, delle quali non sono stati ancora diffusi i nominativi, sono stati sottoposto all’obbligo di firma.

Le indagini e le accuse

L’operazione di questa mattina rappresenta il risultato di una serie di indagini riguardanti l’interporto Sud Europa Maddaloni-Marcianise. Secondo gli investigatori della guardia di finanza, il gruppo imprenditoriale Barletta, già esposto con una situazione debitoria di circa 130 milioni, avrebbe prelevato illegalmente liquidità dalle casse sociali facendo confluire quel denaro in altre società con sede anche in Olanda. Da qui, dunque, le accuse per le quattro persone al momento coinvolte ritenute responsabili di evasione fiscale, bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Accanto agli arresti, i militari hanno provveduto anche ad effettuare un sequestro di circa 28 milioni di euro composto da denaro contante, beni immobili e diverse quote societarie.

P.S.: veniamo a conoscenza dell’esistenza di una società denominata “Gruppo Barletta s.p.a.”, la quale ci scrive facendo riferimento a una non meglio specificata “ingenerata confusione” tra il gruppo di società facenti capo a Giuseppe Barletta, indicato in questo articolo e la stessa società “Gruppo Barletta s.p.a.”. Pur ritenendo tale rilievo assolutamente infondato, a meno di non voler attribuire a questo giornale la responsabilità dell’assonanza tra il cognome Barletta e una parte del nome della società per azioni che ci invia la nota, non abbiamo alcun problema, per eccesso di zelo, a pubblicare integralmente il testo inviatoci dalla suddetta società attraverso la sua nutrita squadra di legali: “La società Gruppo Barletta s.p.a. comunica di essere totalmente estranea alle inchieste e ai procedimenti promossi nei confronti del Sig. Giuseppe Barletta, con il quale non è legata da alcun rapporto professionale, societario, o di parentela. Qualunque impropria associazione tra i fatti oggetto di cronaca e Gruppo Barletta s.p.a. deve quindi intendersi errata e fuorviante”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome