NAPOLI – I carabinieri sono intervenuti attorno alle 3 del mattino di ieri in via Anticaglia, anzi sul suo prolungamento, via San Giuseppe dei Ruffi, quasi all’incrocio con via Duomo. Lì, sulle vetrine di un centro scommesse in ristrutturazione, sono stati notati quattro fori di proiettile. L’ipotesi è quei colpi possano essere stati esplosi tempo fa, che possano essere addirittura risalenti ad alcuni mesi fa. Tuttavia una segnalazione di spari era arrivata e le forze dell’ordine hanno iniziato a perlustare i vicoli, percorrendo via Anticaglia, fino al a giungere in largo Proprio d’Avellino, angolo vico Giganti. Lì sono stati trovati tre bossoli esplosi ‘di fresco’.
Potrebbe essere l’effetto ‘retata’, ovvero la conseguenza delle due operazioni che hanno di fatto decimato sia il gruppo Sibillo che i rivali dei Buonerba. Vico Giganti, di fatto, è una zona che si ritiene controllata proprio dai Sibillo e lì si troverebbero alcune piazze di spaccio i cui proventi ‘foraggiano’ le casse della paranza. Ebbene, quel business, farebbe gola a chi è contro la paranza, a chi con i Sibillo sta combattendo una guerra fatta di stese e scorribande armate, nella fattispecie il gruppo Iodice-Perez, legato comunque ai Buonerba.
Nella stessa zona, tra piazza San Gaetano e vico Giganti, l’ultima stesa fu registrata alla fine di febbraio. Sul posto i carabinieri della compagnia Centro recuperarono 9 bossoli espulsi, verosimilmente, da una pistola semiautomatica. A sparare sarebbe stato l’equipaggio di uno scooter di grossa cilindrata che poi si è dileguato nel dedalo di vicoli. Nessuna indicazione sull’identità dei responsabili anche se i carabinieri nutrono forti sospetti che ad agire, ancora una volta, possano essere stati gli appartenenti alla costola mazzarelliana dei Perez-Iodice-Buonerba. Il sodalizio, infatti, dall’estate scorsa ha iniziato una violenta offensiva contro i Sibillo finalizzata a estromettere i giovani ras della ‘paranza dei bambini’ dalla gestione degli affari illeciti nella zona dei Decumani. Uno scontro che, secondo quanto appreso dalle forze dell’ordine, sarebbe cominciato quando esponenti dei Sibillo avrebbero preteso il pagamento di 50.000 euro da una commerciante di Porta Nolana e, dinanzi al suo rifiuto, avrebbero tentato di dare alle fiamme il suo negozio. Un errore sotto il profilo strategico perché la donna, come si è scoperto, è una parente di Antonio Iodice, giovanissimo ras vicino agli ambienti criminali dei Mazzarella, ritenuto figura emergente del panorama criminale cittadino. Insieme al cugino, Pietro Perez, e con il supporto della famiglia Buonerba, storicamente avversa ai Sibillo, il gruppo avrebbe lanciato una vera e propria offensiva contro i rivali. Prima l’esplosione di colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione del referente della cosca, un 30enne di Secondigliano, residente in via Carbonara. Poi la bomba carta che gli ha distrutto l’auto e, infine, le numerosi incursioni armate nel cuore del territorio avversario. Nel mirino di Iodice, noto nel giro della ‘mala’ con il soprannome di ’o chiuovo, ci sono non solo i membri della famiglia Sibillo ma anche i loro parenti Ingenito e Matteo.
All’inizio di febbraio risale l’ultimo botta e risposta tra le due fazioni. Agli spari contro l’abitazione del padre di Pietro Perez (estraneo comunque alle vicende relative allo scontro armato) è seguita l’esplosione di colpi d’arma da fuoco contro l’appartamento occupato da Giovanni Matteo, cugino dei fratelli Sibillo. I due clan fino adesso, si sono affrontati limitandosi a azioni dimostrative ma la preoccupazione degli investigatori è che presto il livello dello scontro possa aumentare tramutandosi in una vera e propria faida. Anche per i contraccolpi che l’ultima retata potrebbe avere negli equilibri criminali. La posta in palio è alta.