ROMA – Accelerare sulle rotaie per migliorare l’alta velocità e la vita dei pendolari. Negoziando al tempo stesso senza sosta per sciogliere la matassa Alitalia prima di Pasqua. Per Fs è un momento cruciale e l’ad Gianfranco Battisti lo sa: il nuovo piano industriale prevede 58 miliardi di investimenti, di cui già 9 quest’anno. Gli effetti concreti? “Stimiamo per i prossimi cinque anni nuovi 120mila posti di lavoro, di cui 15 mila diretti. Sarà il più grande investimento strutturale dei prossimi anni”, spiega il manager parlando ad un convegno al Senato.
Il potenziamento delle infrastrutture
In rampa di lancio 39 miliardi per il potenziamento delle infrastrutture, 6 per il rilancio del trasporto regionale e 4 destinati all’implementazione dei sistemi digitali. Per i tempi bisognerà “aspettare solo qualche giorno”, assicura, “Alitalia permettendo”. Battisti sceglie infatti di non dare nuove informazioni su quanto sta accadendo sul progetto Az, trovandoci in una “fase negoziale molto importante”. Di certo tutto slitterà dopo il 31 marzo, perché dopo il passo indietro di easyJet è caccia al nuovo partner da coinvolgere nella newco.
Il dossier Alitalia e il coinvolgimento di Fs
Sommando infatti il coinvolgimento di Fs (fino al 30&), Delta (massimo 15%) e Mef fino al 15, balla quasi metà azionariato, e all’orizzonte anche Poste ha ribadito il proprio no all’ingresso nella partita. In attesa di vedere se spunterà un nuovo fondo o se entreranno in diverse modalità big come Fincantieri o Atlantia, rimane anche da capire se si troverà un accordo sulla richiesta dei commissari di una proroga di 6 mesi di cigs per 1010 lavoratori. Il tavolo di lunedì scorso con i sindacati non ha portato alcuna intesa e venerdì al Ministero del Lavoro ci sarà un nuovo round, forse decisivo.
La fiducia del governo
Il governo ostenta fiducia (“L’uscita di easyJet non complica i piani”, è l’idea del titolare dei Trasporti, Danilo Toninelli) e anche lo stesso Battisti continua a insistere sul fatto che Alitalia per Fs rappresenti “un’opportunità”. Un’altra chance per un piano industriale già importante, capace di produrre da solo “qualcosa come lo 0,9% del valore del Pil”.
La parola d’ordine è velocità
Il viaggio negli Usa per incontrare Delta è stato non a caso un’occasione per mostrare tutta la forza di Ferrovie dello Stato, tanto che il ceo di Delta Bastian “è rimasto particolarmente impressionato dalla nostra Alta velocità e non credeva che intorno a un grande gruppo ferroviario si potesse aggregare un così forte volano per la crescita”. Mettendo da parte un attimo Alitalia, serve però terminare al più presto 15 grandi cantieri aperti. La parola d’ordine è velocità: in terra o in cielo poco importa.
(LaPresse/AWE/di Alessandro Banfo)