MILANO – Il presidente di Tim, Fulvio Conti, cerca di placare le acque in vista dell’assemblea dei soci di venerdì. Il fondo statunitense Elliott e l’alleata Cassa depositi e prestiti sono pronti a presentarsi ciascuno con circa il 10% per sfidare i francesi di Vivendi, soci di maggioranza relativa con il 23,9% di Tim. Ma in minoranza in consiglio.
Tim, venerdì l’assemblea dei soci
“L’auspicio è che l’assemblea possa costituire lo spartiacque per una nuova fase per la vita del Consiglio dove si riaffermino collegialità e rispetto. Nonché fiducia al management nel superiore interesse della nostra Tim”, scrive il presidente in una lettera a consiglieri e sindaci della società, i cui contenuti sono emersi oggi.
La missiva è quella con cui Conti ha comunicato nei giorni scorsi il rinvio del cda di domani, per evitare uno scontro frontale alla vigilia dell’assise in cui Vivendi chiede la revoca di cinque consiglieri in quota Elliott e la conseguente sostituzione. Il consigliere Tim in quota francese, Arnaud de Puyfountaine, infatti, aveva firmato in precedenza una nuova dura lettera. Puntando il dito contro le pratiche di governance di Elliott.
Lo scontro Vivendi-Elliott
Difficile però che Vivendi la spunti in assemblea. Tre ‘proxy’ hanno infatti suggerito ai soci indipendenti di votare contro la richiesta di revoca dei consigliere, giudicando nella sostanza i francesi meno affidabili del fondo di Paul Singer. Proprio oggi, tuttavia, i giudici francesi hanno dato ragione all’Amf, il corrispettivo dell’italiana Consob, su una multa inflitta cinque anni fa all’hedge fund statunitense per 16 milioni di euro. All’epoca, scrive il quotidiano finanziario francese ‘Les Echos’, si trattava della sanzione più pesante di sempre inflitta dal cane da guardia dei mercati di Parigi.
Secondo indiscrezioni, all’assemblea è attesa un’affluenza del 65% circa del capitale di Telecom Italia. Una delle questioni che divide francesi e americani è il destino della rete. Elliott e Cdp vedrebbero di buon occhio una separazione che permetta a Tim di abbattere il fardello del debito. Vivendi ritiene invece che la rete debba rimanere nel perimetro del gruppo.
Il governo vigila sul fronte occupazionale
Il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, rispondendo a Class Cnbc dal floor di Wall Street, spiega che sulla rete una eventuale alleanza tra Tim e Open Fiber sarebbe “un’operazione di mercato, noi abbiamo creato le condizioni normative con il decreto a dicembre e guarderemo come Stato in maniera laica”. Piuttosto, assicura Di Maio, il governo vigilerà sul fronte occupazionale.
Tim chiude in Borsa in rialzo dello 0,75% a 0,5356 euro. Oggi nel frattempo, si è tenuta l’assemblea della società delle torri del gruppo, Inwit, che si prepara però a essere oggetto di una spartizione a metà con Vodafone in virtù dell’alleanza tra i due colossi della telefonia. Per contenere i costi di sviluppo delle nuove tecnologie 5G.
(AWE/LaPresse)