Olocausto, Salvini risponde alle accuse di Di Maio: “Pensi a lavorare”

Governo gialloverde sempre più in bilico. Il leader della Lega risponde alle insinuazioni del vice premier: "Qui c'è gente che cerca fascisti, comunisti, nazisti e venusiani invece di lavorare. I ministri sono pagati per svolgere i loro compiti"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Aumenta sempre di più la frattura tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. I due vicepremier sono ai ferri corti. Nelle ultime ore lo scambio di accuse è diventato ancora più incalzante.

Lavoro, lavoro, lavoro

“Io lavoro, io rispondo col lavoro, coi fatti. Questa gente che cerca fascisti, comunisti, nazisti, marziani e venusiani… i ministri sono pagati per lavorare”. Ha detto oggi il ministro dell’Interno a Genova, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla posizione del vicepremier Luigi Di Maio riguardo le allenze europee della Lega con chi nega l’Olocausto dopo l’incontro di Parigi tra Salvini e Marine Le Pen.

Di Maio preoccupato

“Mi preoccupa – aveva detto ieri Di Maio – questa deriva di ultradestra a livello europeo con forze politiche che faranno parte del gruppo con cui si alleerà la Lega che addirittura, in alcuni casi, negano l’Olocausto”. “Stiamo parlando di gruppi parlamentari – aveva aggiunto il ministro del Lavoro – che sono usciti dal Parlamento quando si commemorava la strage dell’Olocausto e quello che hanno fatto nei campi di concentramento. Quindi, quando vedo queste cose, mi preoccupo”. “E’ mio dovere – aveva aggiunto ieri Di Maio – come forza politica e come capo politico del Movimento 5 Stelle è dire che quelle cose non mi appartengono. Infatti, noi creeremo un gruppo unico e indipendente in Parlamento europeo con altri movimenti civici come il nostro e non stare con queste ultradestre, che quando si tratta di scontri ideologici mi preoccupano non poco”.


Il parziale dietrofront di Di Maio

“Sicuramente – aveva concluso Di Maio – con la Lega e con Matteo Salvini lavoriamo benissimo quando si tratta di fatti concreti e di aiutare gli italiani. Mi preoccupa invece un po’ quello che è successo a Verona, con farneticazioni, per cui per difendere un fatto vero come la famiglia e il fatto che si fanno pochi figli in Italia, si debba abolire la legge sull’aborto o si debba chiudere la donna in casa”. Oggi la risposta piccata di Salvini. Il governo gialloverde è sempre più in bilico.

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