FOGGIA – E’ stato ucciso, questa mattina, il maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, durante un conflitto a fuoco avvenuto nella piazza principale di Cagnano Varano, in provincia di Foggia. Fermato un uomo di 66 anni con precedenti penali. Vicinanza dell’arma e della politica ai familiari della vittima.
L’accaduto
Questa mattina Di Gennaro, in servizio presso la stazione di Cagnano Varano, è rimasto ucciso durante un conflitto a fuoco esploso nella piazza di Cagnano Varano in seguito al fermo per un controllo di un uomo di 66 anni con precedenti penali. I colleghi del militare ucciso, dopo essere intervenuti sul posto, hanno coperto l’auto di servizio con una bandiera tricolore.
La reazione dell’Arma
“Una vita umana vale il mondo intero. E così il maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, 46 anni, morendo in servizio nella piazza di Cagnano Varano (FG), il paese dove lavorava presso la locale Stazione Carabinieri, è un mondo che scompare. Lo ha ucciso un uomo con precedenti penali, che ha estratto una pistola in occasione di un controllo e ha sparato ferendo anche un altro carabiniere, al quale vanno i nostri auguri di pronta guarigione”. Questo il post su facebook. “Il maresciallo – si legge – era celibe e non lascia figli, diranno le prime note di agenzia. Ma tutti noi ne siamo orfani. I familiari, gli amici, i colleghi. Chiunque abbia a cuore la giustizia e conosca il valore della vita. Arrivederci nel cielo, Vincenzo Carlo. Il viaggio ti sia lieve”.
Lutto cittadino
A proclamarlo è il primo cittadino di Cagnano Varano Claudio Costanzucci Paolino. “Proclameremo il lutto cittadino e faremo anche modo di costituirci parte civile nel processo contro l’autore di questo gesto – spiega il sindaco – Esprimo vicinanza alla famiglia del carabiniere e solidarietà a tutta l’Arma”.
Le reazioni del governo
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto un minuto di silenzio all’inizio del suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Bari. Il vicepremier Luigi Di Maio avverte: ” Chi tocca un Carabiniere tocca lo Stato – dice – tocca ognuno di noi. Ora basta, ci sarà una reazione”. A promettere giustizia è il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Il mio impegno – promette – perché questo assassino non esca più di galera e perché le forze dell’ordine lavorino sempre più sicure, protette e rispettate”.