Umbria, Zingaretti: “Si vada fino in fondo”. E a Salvini: “Si torni al voto”

Un terremoto politico che rappresenta il primo vero banco di prova del nuovo segretario nazionale del partito dem

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Nicola Zingaretti

FIRENZE – E’ il giorno dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla sanità in Umbria, un’inchiesta, quella condotta dalla guardia di finanza e coordinata dalla Procura di Perugia, che ha colpito duramente i vertici del Pd umbro, con il segretario regionale dem ed ex sottosegretario all’Interno, Gianpiero Bocci, finito agli arresti domiciliari, così come l’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, e che vede Indagata anche la presidente della Regione, Catiuscia Marini.

La linea della ministra Grillo

La ministra della Salute, Giulia Grillo, ha dato indicazione ai suoi uffici, ieri notte, di convocare l’unità di crisi permanente del Ministero per quanto accaduto. E ha assicurato che “cacceremo le mele marce, subito, perché non può esserci salute senza legalità”.

Caso umbro, Zingaretti prova a ricucire lo strappo

Un terremoto politico che rappresenta il primo vero banco di prova del nuovo segretario nazionale del partito, Nicola Zingaretti, che in questi giorni sta avviando la campagna elettorale per le europee e le amministrative del 26 maggio dopo aver faticosamente tessuto la tela per arrivare a presentare una lista unitaria con Articolo Uno. Zingaretti ieri, appena scoppiata la bagarre, non ha rilasciato commenti. Ma ha deciso immediatamente di commissariare la Federazione regionale del Pd dell’Umbria con la nomina di Walter Verini.

Il segretario dem replica agli avversari politici

Oggi, però, il leader dem, ben sapendo quanto gli avversari politici, Lega e 5Stelle in primis, siano pronti ad avventarsi sulla vicenda per attaccare il Pd, ha affrontato di petto la questione. E da Firenze, nel corso di un’iniziativa elettorale alla casa del popolo di San Bartolo a Cintoia, un tempo feudo dei renziani, Zingaretti ai dirigenti del suo partito ha detto: “Dobbiamo selezionare la nostra classe politica senza aspettare che a volte siano le procure a accendere i riflettori. Sia chiaro, ci si difende nei processi e non dai processi. Alziamo una battaglia etica, morale e civile che dimostri che il Pd è il garante di una classe politica che controlla che potere sia interpretato come spirito di servizio per far star bene gli italiani”.

Piena fiducia nella magistratura

La fiducia nei magistrati che conducono l’inchiesta sulla sanità in Umbria è stata espressa da Zingaretti con chiare parole.“Diciamo alle procure: Indagate e andate fino in fondo, e se ci sono delle responsabilità devono essere accertate. Per me vale sempre la presunzione di innocenza. Detto questo, la magistratura faccia le proprie indagini, con serenità, fino in fondo. Una cosa deve essere chiara: noi non metteremo mai non una trave ma nemmeno uno stecchino contro la magistratura”.

Zingaretti chiede nuove elezioni in Italia

Le probabilità di risollevare il Pd in vista dell’appuntamento elettorale di maggio passano adesso dalla capacità del segretario di risolvere la vicenda umbra. Ma senza che si torni immediatamente al voto anche in quella regione, come invece vorrebbero il leader del Carroccio e vicepremier Matteo Salvini e il viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia. “Dobbiamo tornare al voto in Italia perché questo governo non riesce a governare”, ha replicato Zingaretti. Una risposta secca che sta a significare che le beghe interne del Pd si risolvono in casa. Mentre ben più seri, secondo il segretario dem, sono i problemi che l’accoppiata di governo Lega e 5Stelle stanno creando al Paese.

La politica di apertura del Pd e l’alternativa al governo gialloverde

Zingaretti, che ha lavorato per riproporre il Pd come fulcro di nuove alleanze e più larghe nel centrosinistra, ha affermato che “c’è bisogno del Pd, delle sue alleanze, delle sue aperture, del suo spirito unitario”. Perché “l’unica possibilità di fermare l’ondata sovranista è votare il simbolo della lista unitaria”. Ma ha concluso con un altro monito ai dirigenti e ai militanti del partito. Ribadendo che “per vincere dobbiamo fare una cosa importante. Dobbiamo guardare in faccia le persone, tornare a guardare negli occhi gli individui, per capire le loro paure, le aspirazioni, il desiderio di futuro; per vincere dobbiamo essere percepiti come coloro che più di altri sono vicini alle persone nelle contraddizioni che sta vivendo la nostra comunità nazionale”.

(LaPresse/di Donatella Di Nitto)

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