ROMA – “La partita di San Siro sarà importante se arriva la vittoria, in caso di sconfitta non ci cambierebbe granché perché sappiamo che fino in fondo dobbiamo lottare, sudare e far vedere ai tifosi che arriveremo fino in fondo a testa alta”. Così Claudio Ranieri, allenatore della Roma, presentando la sfida in casa dell’Inter di sabato sera.
L’obiettivo Champions passa anche da San Siro
“Questo mese e mezzo ci ha portato ad una conoscenza migliore, per loro è più facile, devono capire solo una persona, me, io ci metto un po’ di più perché loro sono tanti. Fortunatamente riesco a capirli”, ha spiegato in conferenza stampa il tecnico tracciando un bilancio del suo ritorno sulla panchina giallorossa. “E’ logico che le due partite (le vittorie con Sampdoria e Udinese, ndr) ci hanno dato un’autostima importante, non prendere gol, soffrire per vincerle, questo ci ha dato ancora più convinzione”, ha aggiunto.
La condizione di Zaniolo
“Zaniolo schierato sull’esterno in calo? Credo che Nicolò non sia nel suo momento migliore. Il suo miglior ruolo è da mezzala a tutto campo, non dietro la punta”. Parole di Claudio Ranieri, allenatore della Roma, in conferenza stampa. “Trequartista o esterno è la stessa cosa, ma la sua conformazione fisica e mantale lo rende mezzala a centrocampo. In questo momento è più una mezzala, poi magari esploderà e ci farà vedere altre cose”, ha spiegato.
Le strategie tattiche di Ranieri in vista dell’Inter
“Se contro l’Inter Dzeko e Schick giocheranno insieme o è un esperimento da mettere da parte? Non è che ho cambiato idea, ho fatto il farmacista come dico sempre, sapevo le problematiche in squadra”, ha proseguito il mister giallorosso. “Sapevo che Daniele (De Rossi, ndr) non poteva tenere tutta la partita. Per questo sono partito con le due punte. Venerdì sera rifarò le considerazioni tenendo conto che affrontiamo una squadra in salute, che pressa, che corre e lotta. Dovrò valutare pensando a tutti i 90 minuti”.
Il paragone tra Roma e Milano
“Il lavoro di Spalletti? Non valuto mai gli altri, li stimo tutti. Facciamo un lavoro bellissimo ma difficilissimo. I fattori di successo o insuccesso sono figli di piccoli particolari”, ha proseguito.
Poi un paragone tra Roma e Milano: “Ogni città e piazza ha le sue differenze, ma dipende dal momento storico. Spalletti conosce sicuramente benissimo Roma e sta conoscendo adesso Milano. Io ho avuto pochi mesi per conoscere Milano, sono entrato ed uscito in corsa. Ho avuto la sfortuna di perdere due calciatori come Motta e Coutinho. Fino a quel momento l’Inter si era ripresa, nel momento in cui Motta è andato al Psg – ha aggiunto Ranieri – la squadra non ha più avuto un punto di riferimento centrale e ci siamo spenti”.
(LaPresse)