ROMA – Nel giorno della foto del ministro degli Interni Matteo Salvini con il mitra e delle bombe in Sri Lanka, Papa Francesco sceglie di schierarsi contro le armi e le guerre. Davanti a 70mila fedeli, per il suo discorso “Urbi ed orbi” di Pasqua, Bergoglio sgrana il rosario dei conflitti. Ed ecco il Medio Oriente con la Siria, lo Yemen i cui bambini sono “stremati da fame e guerra”, la Libia dove “persone inermi hanno ripreso a morire” e altri Paesi del continente nero come il Camerun, il Sudan, il Niger, la Nigeria, il Mali. L’intero continente è “disseminato di tensioni sociali, conflitti e talvolta violenti estremismi che lasciano insicurezza, distruzione e morte”.
Il messaggio di pace del Pontefice
Il Pontefice non dimentica l’Europa, in particolare l’Ucraina che “continua a soffrire per il conflitto ancora in corso”, una guerra che coinvolge l’amico di Salvini Vladimir Putin. E il Sudamerica, con il Venezuela dove gran parte della popolazione è “priva delle condizioni minime per condurre una vita degna e sicura” e il Nicaragua dove va trovata “al più presto una soluzione pacifica”.
Il Papa ha poi adoperato una frase dal sapore biblico, esortando a “ribaltare la pietra dell’indifferenza” e ad “aprire i cuori alle necessità dei bisognosi, degli indifesi, di chi bussa alla nostra porta in cerca di pane, di un rifugio e del riconoscimento della sua dignità”. In questo senso la Pasqua “è principio di vita nuova per ogni uomo e ogni donna”. Nella speranza di diventare diventare “costruttori di ponti, non di muri”.