Milano, 2 mar. (LaPresse) – Ancora violenza con armi da fuoco negli Stati Uniti, mentre l’attenzione al tema è alta e il dibattito è acceso, dopo la strage del 14 febbraio nella scuola di Parkland, in Florida. Un 19enne ha sparato in un dormitorio del campus della Central Michigan University, uccidendo due persone e poi dandosi alla fuga. Le vittime non sono studenti, hanno spiegato le autorità, e secondo i media si tratta dei genitori del ragazzo. La polizia ha parlato di un “problema familiare” che è degenerato in violenza, mentre il campus è stato messo in lockdown ed è scattata la caccia all’uomo. Nessun’altra persona è rimasta ferita.
Il giovane è stato identificato come James Eric Davis Jr, descritto come “armato e pericoloso”. Le autorità locali hanno diffuso la sua descrizione e pubblicato una sua fotografia online, chiedendo a chi lo avvisti di non avvicinarsi e di chiamare invece i numeri di emergenza. “Il sospetto è un 19enne nero, alto circa un metro e ottanta. Indossa jeans color senape e una felpa con cappuccio blu. Potrebbe averla tolta”, ha scritto su Twitter la polizia di Mount Pleasant, dove si trova l’ateneo. Agli studenti e alle persone che si trovavano nel campus, che ospita in totale 23mila universitari, è stato chiesto di mettersi al riparo.
Un portavoce della polizia, citato dai media americani, ha raccontato che il 19enne giovedì notte era stato portato in ospedale dagli agenti del campus, a causa di un problema di salute legato al consumo di droga, forse a un’orverdose. I fatti di violenza sono avvenuti nell’ultimo giorno prima della pausa primaverile dei corsi, e anche agli studenti e al personale di altri istituti del distretto scolastico di Mount Pleasant è stato chiesto di non lasciare gli edifici, mentre ai visitatori non è stato consentito di entrarvi.