Manovra, Boccia: “Serve un bagno di realismo, gli zero virgola non bastano”

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Vincenzo Boccia

ROMA – Non bastano gli zero virgola – quelli messi nero su bianco dall’Istat nelle ultime stime sulla crescita del Pil – per dire di avercela fatta. Perché la “grande sfida” che aspetta il Paese è la manovra d’autunno, “dove troviamo le risorse? Forse sarà il momento di un bagno di realismo”.

Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, torna a richiamare il governo alle proprie responsabilità, lasciando da parte il clima elettorale per concentrarsi sulle esigenze del Paese. In un incontro alla Camera organizzato da Forza Italia con le associazioni di categoria, il leader degli Industriali ricorda che bisogna passare “da un contratto di Governo a un contratto per il lavoro e lo sviluppo del Paese, nell’interesse generale di tutti”.

L’Italia “dovrebbe essere protagonista di una stagione riformista europea trasformando il patto di stabilità e crescita in crescita e stabilità, perché è la crescita che determina la stabilità e non il contrario”. Di bagno di realismo Boccia aveva già parlato all’indomani dell’approvazione del Def. E ora rimarca: “Qualcuno ci ha criticato quando il nostro Centro studi ha parlato di crescita zero, siamo allo 0,1, il punto è essere consapevoli di questo arretramento, dato anche da un contesto esterno, e reagire quanto prima”. Con il decreto Crescita, ammette, “ci sono stati dei passi avanti, ci sono alcune cose cha abbiamo condiviso”, come il superammortamento e il fondo di garanzia.

Il banco di prova sarà la manovra autunnale

“Non bisogna usare l’Europa come alibi per non affrontare le questioni nazionali”. E bisogna cominciare, è il suo ragionamento, uscendo “da tattiche ed alleanze: non si capisce perché dovremmo allearci con partiti sovranisti che per primi hanno criticato la manovra di questo governo sul deficit“.

Da Forza Italia, il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani lancia una proposta: “ottenere da Bruxelles la flessibilità per pagare i debiti pregressi che la Pa ha con le imprese, che ammontano a oltre 60 miliardi”.

Per l’esponente forzista “l’Italia è ferma purtroppo,questo governo parla molto e fa poco” tanto che parlare di miglioramento dell’economia “Mi pare uno scherzo. Serve invece “una cura diversa, serve ridurre il debito pubblico – insiste – abbassare la pressione fiscale sulle imprese e cittadini, non bisogna mettere le mani nelle tasche dei pensionati. E poi attenzione alla patrimoniale, a una nuova tassa sulla casa, per non parlare dell’iva: questo governo farà sfracelli”.
(AWE/LaPresse)

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