MILANO – “Capisco la difficoltà della Lega ma non serve che attacchi il ministro della Difesa Trenta per provare a coprire il caso Siri, per coprire il caso Siri basta farlo dimettere”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio in un comizio ad Assemini, in Sardegna.
Il vicepremier Di Maio interviene sul caso Siri
“In un paese normale – ha aggiunto Di Maio – uno indagato per corruzione si mette in panchina e aspetta che finisca l’inchiesta anche perchè si scopre che ha aiutato un imprenditore. Quello che mi fa incazzare di queste cose è che il 99,9% degli imprenditori un politico santo in paradiso non ce l’hanno per farsi una propria legge. Il fatto è grave non per l’inchiesta ma perchè c’è sempre qualcuno che si sente santo in paradiso per favorire un ‘prenditore'”.
Governo diviso sulla castrazione chimica
“Leggo di sondaggi per cui la castrazione chimica e’ maggioritaria nel Paese ma non vi hanno detto che deve essere volontaria e che si applica solo ai reati minori, per anni di carcere. E se la raccontiamo così, il Paese la vede come una presa in giro. Parliamo della legge del ministro Bonafede per cui se uno mette le mani addosso ad una donna finisce in galera e non può uscire più senza attenuanti. Io non voglio alimentare dibattiti su un fenomeno di distrazione di massa come la castrazione chimica”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio nel corso di un comizio ad Assemini in Sardegna.
(LaPresse)