VITERBO – Incastrato dagli scontrini delle mancate transazioni, dai filmati delle telecamere di sorveglianza e dai vestiti sporchi di sangue che avrebbe lasciato all’interno del negozio e anche nella camera della appartamento di Capodimonte, piccolo centro a pochi passi dal luogo del delitto. Norveo Fedeli, il titolare di una jeanseria nel centro storico di Viterbo, sarebbe stato ucciso a colpi di sgabello dal ventiduenne statunitense di origini coreane, Pang Michael Aaron, incensurato fermato dai carabinieri. Per la sua individuazione è stato fondamentale il contributo di due carabinieri della stazione di Capodimonte, che il giorno precedente all’omicidio lo avevano visto passeggiare nel vicino Comune di Marta.
Le indagini e la tesi dell’accusa
Michael Aaron è stato arrestato ieri sera. Era arrivato in Italia da due mesi. Sarebbe un grafico pubblicitario e viveva in un bed and breakfast a Capodimonte. Secondo quanto emerso finora sarebbe stato tre volte all’interno del negozio. La prima, il 30 aprile, quando avrebbe provato a pagare dei vestiti con una carta di credito, risultata scoperta. La seconda volta il 2 maggio, è tornato, ma la carta è stata bloccata. L’ultima volta il giorno dopo, giorno dell’omicidio. Dopo una lite e una breve colluttazione, il commerciante sarebbe stato ucciso a colpi di sgabello.
Le prove
Nella stanza in cui dimorava il 22enne, i carabinieri hanno trovato abiti provenienti dal negozio della vittima e la sua carta di credito che si trovava nel portafogli rubato a Fedeli. Il giovane ha sul volto e su una mano graffi e segni di colluttazione. In queste ore dovrebbe arrivare la convalida del fermo. Domani Viterbo osserverà il lutto cittadino in segno di rispetto per il commerciante assassinato.