Sicurezza, Salvini: “Rispondo alle polemiche con il -15% dei reati. Stop agli insulti dal M5S”

Tra leghisti e pentastellati il clima non accenna a migliorare: le due anime dell'esecutivo non sono nuove a tensioni e prese di distanza

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse Nella foto Matteo Salvini

ROMA“I reati sono scesi del 15%, da ministro rispondo alle polemiche con i fatti”. Matteo Salvini replica con i numeri a chi lo accusa di pensare troppo ai comizi e poco alla sicurezza del Paese. Nel dettaglio, il giorno dopo le polemiche incrociate di Pd e M5S, il Viminale fa sapere che, rispetto allo scorso anno, gli omicidi sono calati del 12,2%. I ferimenti e le rapine di oltre il 20% e le violenze sessuali del 32%. Bene anche i dati sull’usura (-37,2% rispetto al 2018) e quelli sullo sfruttamento di prostituzione e pornografia minorile (-42%).

La linea dura di Salvini sul tema sicurezza

“Sono al lavoro, da ministro dell’Interno, per arrestare mafiosi, assassini, spacciatori e delinquenti in genere. La mia attenzione resta alta”, dice, ringraziando le forze dell’ordine e assicurando che “l’assunzione e l’entrata in servizio delle migliaia di donne e uomini in divisa, così come abbiamo previsto nell’ultima legge finanziaria, porteranno numeri ancora migliori”.

La stoccata ai colleghi del M5S

Durante un comizio a Firenze attacca il Pd “che si diverte a dire sui social ‘Salvini dimettiti perché c’è un Paese fuori controllo'”. Ma il vero affondo è contro i compagni di governo: “Gli amici dei 5 stelle ci aiutassero invece di passare le giornate a insultare me e la Lega”.

Il procuratore nazionale antimafia lancia l’allarme

A tre settimane dal voto, il tema sicurezza resta al centro del dibattito e sull’argomento interviene in un’intervista anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, secondo il quale scene come quella vista nella sparatoria del 3 maggio a Napoli dimostrano che per la politica “la camorra continua a non essere una priorità”. I rinforzi annunciati dal Viminale “vanno bene, ma non bastano”, sostiene.

Le due anime del governo gialloverde

Tra Lega e M5S il clima non accenna a migliorare: le due anime dell’esecutivo non sono nuove a tensioni e prese di distanza. Ma le scintille accese su temi cari al Carroccio rischiano di trasformare la prossima riunione del Consiglio dei ministri, che tratterà, se non arriveranno prima, il tema delle dimissioni di Armando Siri, in una resa dei conti infuocata.

(LaPresse/di Alessandra Lemme)

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