MATERA – “Ci sarebbe bisogno di politiche pubbliche adeguate, che richiedono l’abbandono di visioni parziali, di corporativismi istituzionali. Occorrerebbe un piano nazionale della cultura, della ricerca, dell’innovazione. Da decenni questo paese ne è privo”. Così il segretario generale Cgil Maurizio Landini. Parlando a Matera durante l’iniziativa ‘La nostra Europa la cultura, il lavoro, la cultura del lavoro’ organizzata da Cgil, Cisl e Uil.
Più investimenti in cultura e innovazione
“E proprio nel campo della cultura e dell’innovazione non si può agire soltanto dal lato dell’offerta. Insistendo quindi con la politica degli incentivi a pioggia o lasciando libero spazio alle sponsorizzazioni – ha aggiunto – C’è bisogno di attivare una domanda pubblica della quale la cultura e la ricerca possono esserne una componente fondamentale”.
Salario minimo, i contratti della Pa
“Per ora siamo dunque al paradosso che mentre il governo parla di leggi sul salario minimo non sono ancora state stanziate le risorse. Per rinnovare tutti i contratti nazionali del settore pubblico”. Così il segretario generale Cgil Maurizio Landini, parlando a Matera durante l’iniziativa ‘La nostra Europa la cultura, il lavoro, la cultura del lavoro’ organizzata da Cgil, Cisl e Uil.
L’analisi di Landini
“Basta infatti guardare cosa sta accadendo nel settore del lavoro pubblico. Veniamo da anni di blocco della contrattazione Nazionale e decentrata, di blocco del turnover e di nuove assunzioni”, ha aggiunto. “Ciò con l’idea di contenere i costi e risparmiare risorse. Una scelta che si è rivelata sbagliata e poco lungimirante”.
(LaPresse)