Caso Siri, Bonafede: “Nel Cdm siamo di più, ma spero nella compattezza del governo”

Le dichiarazioni del ministro della Giustizia sulla vicenda che coinvolge il sottosegretario leghista

in foto Alfonso Bonafede

FIRENZE “Siamo di più, però mi auguro che su questo si possa avere la compattezza che abbiamo sempre avuto”. Lo afferma il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel corso di un’intervista andata in onda a Rtv 38. A proposito della possibilità che sulla vicenda Siri si arrivi a una conta dentro al Governo.

Caso Siri, la linea del ministro Bonafede

“La questione è chiara – aggiunge il ministro – e non c’è colpevolizzazione da parte di nessuno”. E se Salvini “ha detto che non abbandona le persone in corsa, io dico che Siri andrà a fare il senatore. Non si ritrova in mezzo a una strada”. Secondo il ministro della Giustizia, “il comportamento del M5s resta leale ma determinato. Anche perché abbiamo sempre parlato di onestà e legalità come opportunità della politica di lanciare un messaggio netto ai cittadini”.

Il caso sarà affrontato nel Cdm

Sul fatto che Siri non sia stato ancora stato ascoltato dai magistrati che conducono l’inchiesta nell’ambito della quale il sottosegretario risulta indagato, Bonafede spiega: “I magistrati sentono le persone indagate in base alle loro esigenze. Da ministro della Giustizia non ho mai commentato un’inchiesta in corso. Anzi dico di lasciare in pace i magistrati che devono fare il loro lavoro non sentendosi pressati dalla politica. La politica deve fare valutazioni che sono differenti da quelle che fa un magistrato, sono valutazioni di carattere morale. Poi i magistrati sentiranno Siri quando lo riterranno più opportuno. Il paradosso sarebbe se i magistrati ascoltassero Siri per permettere alla politica di fare le sue valutazioni”.

(LaPresse)

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