MILANO – Le elezioni municipali di Istanbul saranno ripetute: il presidente Recep Tayyip Erdogan esulta, l’opposizione denuncia “il golpe alle urne”, la comunità internazionale chiede chiarimenti. L’Alta commissione elettorale (Ysk) di Ankara ha ordinato lunedì l’annullamento del voto del 31 marzo. Dopo la pioggia di ricorsi e le pressioni del partito islamico-conservatore di Erdogan.
Il trionfo di Imamoglu alle elezioni
Quelle elezioni erano infatti state vinte dal candidato dell’opposizione, Ekrem Imamoglu, che aveva sconfitto per soli 13mila voti l’ex premier Binali Yildirim. Un margine strettissimo, sul totale di 15 milioni di abitanti della città. Nonché la seconda sconfitta per l’Akp, con la perdita di Ankara. Erdogan ha spesso parlato della città sul Bosforo (di cui è stato sindaco) come di un luogo ‘apripista’ che anticipa ciò che accadrà nella nazione. “Chi vince a Istanbul, vince in Turchia”, diceva. Quindi, il suo partito non poteva perdere.
Elezioni annullate, Erdogan esulta
“Questa decisione era la migliore per rafforzare la nostra determinazione a risolvere i problemi nel quadro della democrazia e del diritto, e per lasciare che la volontà popolare decida”, ha detto Erdogan, citato da AFP, commentando l’annullamento del voto. L’Akp aveva denunciato “massicce irregolarità” alle urne: “Crediamo sinceramente che le elezioni siano state segnate da abusi commessi in modo organizzato”, ha dichiarato Erdogan. Evocando “un’usurpazione della volontà popolare”. Il nuovo voto a Istanbul si terrà il 23 giugno: si sfideranno nuovamente Imamoglu e l’ex premier Yildirim.
L’opposizione denuncia la deriva dittatoriale
Imamoglu ha parlato davanti ai sostenitori dopo la decisione della commissione elettorale, promettendo: “Non rinunceremo mai”. Il principale partito d’opposizione socialdemocratico Chp ha duramente condannato la decisione, che invalida la vittoria del suo candidato. E’ “un golpe delle urne”, spinge la Turchia “nella dittatura”. Nella notte tra lunedì e martedì migliaia di persone hanno intanto manifestato a Istanbul, per opporsi all’annullamento.
Le accuse di autoritarismo contro Erdogan
La decisione sul voto sembra destinata a rafforzare le accuse di autoritarismo nei confronti di Erdogan. Sempre più criticato a livello internazionale dopo le purghe seguite al fallito golpe del luglio 2016. L’Ue ha chiesto ad Ankara di consentire l’accesso di osservatori internazionali nel voto di giugno e ha chiesto chiarimenti, mentre Berlino tramite il ministro degli Esteri Heiko Maas ha parlato di decisione “incomprensibile”. Critiche anche da Parigi, che ha chiesto “il rispetto dei principi democratici”, e dall’eurodeputato Gui Verhofstadt, per cui la Turchia “scivola verso la dittatura”.
(LaPresse/di Agnese Gazzera)